Io, Aloysia (Pocket Carrara)

Una giornata di Aloysia Weber. La giornata di una donna che, nella sua casa di Salisburgo, già nel fiorire dell’800, riaccende e ripercorre una serie di ricordi: l’amore rifiutato a Mozart, il declino e la fine del suo matrimonio con Joseph Lange, i rapporti con la sorella Constanze, il suo protagonismo di musicista, brava e avvenente, sul palcoscenico della Vienna degli artisti. Uomini e cose si muovono, nel suo narrare, attorno a Mozart, attorno a Wolfgang. E’ inevitabile. Egli tutto divora con la sua personalità così particolare, sfuggente e contraddittoria, con il suo mistero e con la lancinante sofferenza, per chi gli sta vicino, dell’inafferrabile.

Mozart riempie e svuota lo spirito di chi lo avvicina. E anche di chi scrive su di lui. Egli possiede ma non si lascia possedere. Il racconto di Aloysia, a tratti dolente, a volte ironico e disincantato, è costruito e scritto sul rigore del dato documentale. Al lettore attento, scorgere e intuire il balenare della fantasia che gioca la sua partecipata affettività a questa storia come un contrappunto sullo snodarsi della melodia. Fiorisce una polifonia semplice che, pur nella sua fragilità, cerca di sostenere l’estremo canto di Aloysia, l’ultimo concerto dei ricordi. In sottofondo Mozart continua a far musica con il suo misterioso sorriso.

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