Il secchio nel pozzo: Dal realismo al surrealismo, attraverso il vortice dei sentimenti

Calare un secchio in un pozzo è un gesto semplice; il percorso è limitato nel tempo e nello spazio, ma risulta aperto ad un ampio ventaglio di possibilità.

Il secchio può essere di dimensioni sproporzionate, di materiale eccessivamente leggero o pesante; legato ad una corda di una lunghezza incongrua, dotato di un fondo non calibrato con il peso che dovrebbe reggere; potrebbe cadere con un tonfo amplificato o posarsi silenziosamente sul pelo dell'acqua; sfuggire alla corda e adagiarsi sul fondo lentamente, ma inesorabilmente, per poi usufruire della possibilità di un paziente recupero; potrebbe portare su una quantità alquanto variabile di acqua, eccessiva e strabordante o insufficiente...

Il pozzo, a sua volta, potrebbe essere più o meno fondo e capiente; contenere acqua limpida e cristallina o inquinata da qualcuno o da qualcosa; celare sul fondo sedimenti tossici, eliminabili totalmente o in parte con stratagemmi vari; custodire tesori difficilmente recuperabili, da tutelare fino alla morte, da riservare ai più arditi o irresponsabili; garantire la vita o stimolare un implacabile istinto suicida...

Il connubio di tali innumerevoli situazioni delinea le nostre storie, perché quel secchio siamo noi, mentre il pozzo è la vita nella quale ci caliamo quotidianamente, convinti di sapere cosa cerchiamo, ma spesso impreparati alle conseguenze del nostro agire, determinato indubbiamente dalle nostre scelte, ma anche generosamente esposto a variabili non sempre controllabili e prevedibili.

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