Pallide Viole: Le memorie del Nonno
- Autore
- Romolo Ferrantini
- Pubblicazione
- 11/07/2015
- Categorie
E' con enorme emozione che ho scoperto, letto e trascritto "Pallide viole", raccolta manoscritta di mio nonno Romolo Ferrantini, che nel 1944 mise insieme una serie di sue poesie, scritte a partire dal 1906.
Al di là dell'affetto e nostalgia per il nonno, il libro ha, a mio giudizio, un notevole valore poetico ed è un'inestimabile testimonianza storica.
Le poesie hanno carattere e valore diverso. Alcune sono appena abbozzate e non sono state ben rifinite, altre sono comunque dei gioiellini.
Avrei potuto decidere di pubblicarne un'antologia, scegliendo le poesie, secondo me, più belle e significative, che sono numerose e affascinanti, ma con questa scelta avrei fatto un torto a Nonno e avrei recato un danno al lettore.
Infatti, al di là del valore delle singole poesie, il libro ha il suo fascino perché ricostruisce la vita di un italiano dal 1906 al 1944. Le poesie, trascritte dall'autore volutamente senza modifiche rispetto alla stesura originale, sono il ritratto di un uomo che attraversa un periodo storico con emozione, dai suoi slanci romantici e amorosi giovanili, alla profonda passione di giovane socialista fiducioso nella possibilità di costruire un mondo nuovo, alla satira sui politici corrotti e disonesti (ahimè quanto attuale). Si attraversa poi la tragica esperienza di due guerre mondiali, la perdita dei cari, le difficoltà economiche, le disillusioni dell'età matura, senza però che l'autore perda mai il senso di una profonda coscienza umana.
Raccomando quindi la lettura del libro a chiunque ami la poesia, ma anche a chi vuole percorrere, come ho fatto io, trentotto anni della vita di un uomo, attraverso l'evolversi delle sue rime in un contesto storico così difficile. Credo anche che questa lettura possa portarci delle riflessioni e dei suggerimenti, se guardiamo la situazione del mondo attuale, e pensiamo quanto poco insegnamento traiamo molto spesso dalla storia passata.
Anch'io ho ritrascritto il libro senza alcuna modifica (salvo la correzione di qualche piccolo evidente errore ortografico, dovuto probabilmente alla ricopiatura nel '44 del testo iniziale). Ho mantenuto la sequenza originale delle poesie (generalmente, ma non sempre rigorosamente cronologica), incrementate qua e là da poche riflessioni aggiunte dall'autore nel 1944, in occasione della fase della sua trascrizione, che ho cercato di evidenziare con un diverso carattere grafico, per meglio distinguerle dal testo restante.
Concludo dicendo che chi leggerà il libro e lo apprezzerà potrebbe completare questo percorso leggendo il poemetto "Una delle tante favole del nonno" scritto nel 1954 e quindi dieci anni dopo "Pallide viole", quando il Nonno aveva settanta anni, per celebrare il mio ottavo compleanno. È un fantasioso poemetto a me dedicato, che però, anche con l'introduzione e i commenti conclusivi che lo corredano, contribuisce a completare la figura di Romolo Ferrantini.
Al di là dell'affetto e nostalgia per il nonno, il libro ha, a mio giudizio, un notevole valore poetico ed è un'inestimabile testimonianza storica.
Le poesie hanno carattere e valore diverso. Alcune sono appena abbozzate e non sono state ben rifinite, altre sono comunque dei gioiellini.
Avrei potuto decidere di pubblicarne un'antologia, scegliendo le poesie, secondo me, più belle e significative, che sono numerose e affascinanti, ma con questa scelta avrei fatto un torto a Nonno e avrei recato un danno al lettore.
Infatti, al di là del valore delle singole poesie, il libro ha il suo fascino perché ricostruisce la vita di un italiano dal 1906 al 1944. Le poesie, trascritte dall'autore volutamente senza modifiche rispetto alla stesura originale, sono il ritratto di un uomo che attraversa un periodo storico con emozione, dai suoi slanci romantici e amorosi giovanili, alla profonda passione di giovane socialista fiducioso nella possibilità di costruire un mondo nuovo, alla satira sui politici corrotti e disonesti (ahimè quanto attuale). Si attraversa poi la tragica esperienza di due guerre mondiali, la perdita dei cari, le difficoltà economiche, le disillusioni dell'età matura, senza però che l'autore perda mai il senso di una profonda coscienza umana.
Raccomando quindi la lettura del libro a chiunque ami la poesia, ma anche a chi vuole percorrere, come ho fatto io, trentotto anni della vita di un uomo, attraverso l'evolversi delle sue rime in un contesto storico così difficile. Credo anche che questa lettura possa portarci delle riflessioni e dei suggerimenti, se guardiamo la situazione del mondo attuale, e pensiamo quanto poco insegnamento traiamo molto spesso dalla storia passata.
Anch'io ho ritrascritto il libro senza alcuna modifica (salvo la correzione di qualche piccolo evidente errore ortografico, dovuto probabilmente alla ricopiatura nel '44 del testo iniziale). Ho mantenuto la sequenza originale delle poesie (generalmente, ma non sempre rigorosamente cronologica), incrementate qua e là da poche riflessioni aggiunte dall'autore nel 1944, in occasione della fase della sua trascrizione, che ho cercato di evidenziare con un diverso carattere grafico, per meglio distinguerle dal testo restante.
Concludo dicendo che chi leggerà il libro e lo apprezzerà potrebbe completare questo percorso leggendo il poemetto "Una delle tante favole del nonno" scritto nel 1954 e quindi dieci anni dopo "Pallide viole", quando il Nonno aveva settanta anni, per celebrare il mio ottavo compleanno. È un fantasioso poemetto a me dedicato, che però, anche con l'introduzione e i commenti conclusivi che lo corredano, contribuisce a completare la figura di Romolo Ferrantini.
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