La città eterna

Prima edizione in lingua italiana di un romanzo che all’epoca della pubblicazione, 1901, riscosse un enorme successo di pubblico.
La città eterna si apre con il Giubileo del 1900 a Roma, nel pieno della diatriba tra Vaticano e Stato italiano sul potere temporale della Chiesa. Davide Rossi è un deputato della Sinistra che lotta in difesa del popolo e si oppone al potere autoritario del barone Bonelli, primo ministro nelle cui mani il giovane e debole re non è che un burattino. La strenua lotta di Rossi, che conosce più di un colpo di scena, condurrà alla fine all’affermazione della volontà popolare e alla proclamazione della repubblica.
Leggendo questo testo a più di un secolo dalla sua uscita colpisce la capacità visionaria dell’autore: anticipando nettamente i tempi egli previde per l’Italia, seppure in termini di “fantapolitica”, la dittatura, la fine della monarchia e la nascita della repubblica.

Thomas Henry Hall Caine (1853-1931), dopo essere stato segretario di Dante G. Rossetti, scrisse numerosi romanzi, veri e propri best-seller dei suoi tempi, che gli valsero la nomina a “baronetto” nel 1917. L’isola del peccato del 1894 è il più noto dei suoi lavori, grazie alla trasposizione cinematografica a opera di A. Hitchcock (1929).

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