L'opossum che invece no

C’era una volta, un opossum che viveva nel bosco felice e contento e se ne stava tutto il giorno penzoloni su un bell’albero. La foresta gli piaceva e pure il sole, la luna e tutte le stagioni, per questo era sempre bello sorridente, mentre guardava il mondo a testa in giù. E invece no – così almeno la pensava la gente di città che un bel giorno arrivò nel bosco per fare un picnic e, guardandolo da sotto in su, si convinse che l’opossum aveva proprio un’aria triste. Tutta una questione di punti di vista, che solo un maestro dei cartoon e della commedia come Frank Tashlin poteva concepire e mettere nero su bianco con tanta brillante arguzia. Ne viene fuori un piccolo capolavoro di comicità che smaschera le ottusità e l’ostinazione di noi esseri umani, di fronte a certe semplici verità della natura. Nel suo primo esilarante libro, era un malcapitato orso a doversela vedere con la boriosa pretesa degli uomini di ingabbiare la realtà a loro piacimento, inseguendo finte certezze e sciocche abitudini; qui invece tocca a un minuscolo opossum che, messo a dura prova da tanta cocciutaggine, quasi quasi perde davvero il sorriso. Chi la spunterà? L’animalesca allegria o l’umana monotonia? Scoprirlo è solo uno dei tanti buoni motivi per sfogliare e gustarsi queste pagine, ma occhio ai dettagli! Ce n’è da non perdere, magari pure a testa in giù…

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