Il gabbiano (Collezione di teatro Vol. 135)

«Il Gabbiano è anche un'allegoria spietata di quel male inevitabile, di quel fumoso ed ubriaco fuoco di rèsina, che è l'invaghimento di un quarantenne per una fanciulla, e, viceversa, l'estatica infatuazione di una fanciulla per un quarantenne. Trigòrin cerca evasioni e rifiorimento nell'amore di Nina che incarna la giovinezza, e la giovinezza Nina rifugge il giovane Trepliòv innamorato, per fuggir con Trigòrin, al quale l'Arkàdina, come lui quarantenne, nella paura di perderlo, si aggrappa disperatamente, assalendolo con un mare mellifluo di tenerezze, di scaltri vezzeggiativi».

(Dalla Nota introduttiva di A. M. Ripellino)

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