Il finocchio selvatico sa d'anice (Battitore libero)

Questa è la storia di un viaggio.
È il viaggio di una famiglia livornese che, dopo aver perso casa e lavoro durante un bombardamento, attraversa un’Italia distrutta dalla guerra, per raggiungere un posto sicuro dove ricostruire la propria esistenza. Ma è anche la storia del difficile viaggio che la protagonista, Eugenia, deve compiere per risollevarsi da un’insidiosa depressione, legata soprattutto all’incapacità di comprendere e accettare i problemi del figlio autistico. Un’altra donna accompagna Eugenia nei suoi difficili viaggi: è Augusta, la suocera, dalla personalità fortissima, burbera ma capace di gesti teneri. I due uomini della famiglia, il marito Rodolfo e il suocero Amilcare, apparentemente dominanti, sono in realtà fortemente dipendenti dalle due donne.
L’ideatore del viaggio è proprio Amilcare, conte decaduto e abile fabbricante di scarpe di lusso, che accetta l’offerta di un posto di lavoro e di un alloggio da parte del cugino del nord, Aimone.
Gli sfollati credono di concludere il loro viaggio in una elegante cittadina sul lago di Como, ma si ritrovano in un paesino sul lago di Pusiano, dove la gente è troppo povera per permettersi scarpe di lusso. La diffidenza degli abitanti del luogo verso i forestieri e le incomprensioni legate al dialetto sembrano all’inizio ostacoli insormontabili. Ma gli sfollati affrontano le prove più difficili senza darsi per vinti, osservando la nuova realtà con uno sguardo disincantato e pronto a cogliere, anche nelle situazioni più tragiche, il lato positivo e, a volte, comico.

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