. . DOVUNQUE DOVATU . .: Scorie radioattive dell'informazione di Ailati (l'Italia al contrario)

Dovatu è irriverente, a volte impertinente. E' anche fastidioso, per taluni.

Dovatu è nato per scherzo tanti anni fa, molto prima che diventasse un giornale on-line (2010).

Anzi, Dovatu è nato prima del web, spazio virtuale che gli ha dato una discreta notorietà, un po' in tutta Italia.

O dovremmo chiamarla Ailati, ossia “Italia al contrario”, perché quel che Dovatu vede e racconta da un quinquennio è l'esatto opposto di come dovrebbe vivere un Paese evoluto.

Dovatu è un'espressione dialettale, ibrida tra friulano e veneto, decisamente sarcastica: significa “dove vai” ed è naturalmente accompagnata, con pungente ironia, dall'altalenare tipicamente italiano della mano a grappolo. Quella manina, infatti, è stata da subito il simbolo, il logo di Dovatu.

Può essere scanzonato come amaro, può piacere o non piacere ma il dovatu nasce dalla constatazione di qualcosa che viene presentato diversamente da quel che è nella realtà, spesso con maliziosa tendenziosità.

Dovatu quindi introduce, in una discussione, un dubbio: Sarà vero? È proprio così? “Ma dovatu?”

Dubbi: viviamo nell'epoca dei dubbi. Ne abbiamo viste così tante e ce ne hanno fatte così tante che non ci fidiamo più di niente e di nessuno, il che è un peccato, una zavorra relazionale che grava su molte iniziative umane.

E dai dubbi, giornalisticamente, nascono le inchieste. E le inchieste devono essere irriverenti, impertinenti e fastidiose, sennò non siamo giornalisti ma passacarte.

Per cui, cinque anni fa, molto più tardi di quegli anni '80 in cui udii per la prima volta il dovatu verbale, su una bellissima (allora) spiaggia di Bibione Pineda, decisi di sperimentare la via del web per i miei lavori giornalistici e, con duecento euro o poco più, creai artigianalmente un sito primitivo e registrai la testata on-line Dovatu.it come periodico d'opinione e inchieste.

Già prima di pubblicare i primi articoli, alcune 'perle' scritte anni prima che non avevano trovato degna pubblicazione altrove, scattò il Dovatu che c'è in me: “Perché, a fronte di 30 euro tra registrazione dominio e hosting illimitato per un anno, devo pagare 180 euro, tra tasse e bolli, di registrazione in tribunale? Ma dovatu? Ci starebbe bene un'inchiesta...”

Sprezzante e provocatorio: questa è l'indole di Dovatu.it, un microscopico periodico della galassia on-line. Un giornale che parte dalla strada, che vive in strada, negli uffici pubblici, in coda alla Posta, in treno, sulle navi, negli aeroporti, sulle funivie, sulle spiagge, nelle chiese,.. un giornale per donne e uomini che vi leggono la propria quotidianità, le ingiustizie subite, gli scandali, le ruberie, le nefandezze di chi ci amministra.

Scorie radioattive che i lacchè evitano: queste sono le piccole chicche di Dovatu.it.

Una collezione, sotto la rubrica “Inchieste” di oltre seicento articoli (su 2.000 circa pubblicati in quasi cinque anni): un lavoro assiduo che, in verità, ha dato molte gratificazioni, tra premi e, soprattutto, fidelizzazione dei lettori.

Questo e-book è una summa di alcuni filoni d'inchiesta, per i lettori digitali, ai quali sono già stati dedicati alcuni libri che trattano singolarmente alcuni temi specifici (Quando l'Ente mi tenta, Dovatu Alpin?, Che il Signore SCIA con voi): è un libro/tributo a Dovatu, nella sua eclettica prospettiva di piccolo giornale che si è affacciato al mondo per scherzo e che non riesco a chiudere (c'ho provato ma i lettori mi hanno talmente lusingato che dopo quattro mesi di pausa, una sorte di congedo di paternità, ho ricominciato a pubblicare qualche 'scoria').

Dovunque Dovatu è una sintesi di alcune inchieste che mi hanno attratto, implicato, snervato, affaticato, inebriato, deluso, affranto, esaltato, appassionato e divertito.

Alcune hanno avuto l'effetto voluto...

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