Burr@co Boudoir

«Se mai il nume sinuoso e stregato della carnalescenza in un essere è sorto ed ha parlato, ciò è stato nei versi di Maria Fontana Cito. Le sue "pillole" eroto-liriche non sono lavoro di scrivania, ma una fatalità che oltrepassa il derma, fa un buco nei tessuti per arrivare, al di fuori di ogni intellettualità della cultura, al plesso originario dell'Eros cosmogonico e risvegliare i quattro elementi primordiali e le transizioni di fase che hanno sempre animato l'istinto poetico…» Con queste parole Paolo Ramaccioni descrive la raccolta poetica di Maria Fontana Cito. Dopo “Guscio dorato. Quasi un diario”, l’autrice ritorna alla sua passione per il verso e lo fa con una serie di componimenti dedicati all’amore e all’erotismo, sempre percorsi da una vena di ironica leggerezza che trascina il lettore dall’inizio alla fine. Fin dal titolo, un ruolo di assoluta centralità è rivestito dal burraco, che qui diventa metafora del gioco amoroso e sfondo perfetto al dialogo ininterrotto della poetessa con le sue molte “muse”.

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