Riflessi 90
- Autore
- ALBERTO ARGENTILE
- Editore
- Pagine
- Pubblicazione
- 12/05/2015
- Categorie
Viene spontaneo collegare, oggigiorno, la parola riflesso e il suo plurale,
riflessi, a una mera condizione di specularità, una vera e propria
conformità alla nostra immagine esteriore. Vi è tuttavia un significato
più profondo e che indica nel riflesso la capacità di un essere
vivente di avere una risposta automatica, istintiva, ad un impulso
che proviene dall’esterno.
Traslata questa definizione fisiologica sul piano poetico-letterario, si
può quindi affermare che Riflessi non si limita a esporre graficamente
una traduzione di vissuti, bensì a mostrare come ogni autore sia un
coacervo emozionale ed esperienziale che, nel riflettere nella e della
scrittura, espone la propria relazione tra sé e il mondo. Solo così il
riflesso può trasformarsi in una mediazione, ovvero nell’atto della
Riflessione, da intendere, seguendo le parole di Freud, come «l’appropriazione
del nostro sforzo per esistere e del nostro desiderio d’essere»
non solo nello hic et nunc, ma nel tempo infinito e discreto del
comporre poetico.
Autori:
ALBERTO ARGENTILE
FRANCESCO ARGONDIZZA
CARLA BABUDRI
NAZZARENO BACHETTI
SARA BISERNA
PIETRO GIOVANNI BOCUS
GIULIA BORGOMANERI
EMANUELE BORSATI
GABRIELLA BRUNO
MARCO BUSETTO
RICCARDO CAMPANELLA
ALESSANDRO CARTA
TIZIANA ROSATO
riflessi, a una mera condizione di specularità, una vera e propria
conformità alla nostra immagine esteriore. Vi è tuttavia un significato
più profondo e che indica nel riflesso la capacità di un essere
vivente di avere una risposta automatica, istintiva, ad un impulso
che proviene dall’esterno.
Traslata questa definizione fisiologica sul piano poetico-letterario, si
può quindi affermare che Riflessi non si limita a esporre graficamente
una traduzione di vissuti, bensì a mostrare come ogni autore sia un
coacervo emozionale ed esperienziale che, nel riflettere nella e della
scrittura, espone la propria relazione tra sé e il mondo. Solo così il
riflesso può trasformarsi in una mediazione, ovvero nell’atto della
Riflessione, da intendere, seguendo le parole di Freud, come «l’appropriazione
del nostro sforzo per esistere e del nostro desiderio d’essere»
non solo nello hic et nunc, ma nel tempo infinito e discreto del
comporre poetico.
Autori:
ALBERTO ARGENTILE
FRANCESCO ARGONDIZZA
CARLA BABUDRI
NAZZARENO BACHETTI
SARA BISERNA
PIETRO GIOVANNI BOCUS
GIULIA BORGOMANERI
EMANUELE BORSATI
GABRIELLA BRUNO
MARCO BUSETTO
RICCARDO CAMPANELLA
ALESSANDRO CARTA
TIZIANA ROSATO
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