Riflessi 53

Viene spontaneo collegare, oggigiorno, la parola riflesso e il suo plurale,

riflessi, a una mera condizione di specularità, una vera e propria

conformità alla nostra immagine esteriore. Vi è tuttavia un significato

più profondo e che indica nel riflesso la capacità di un essere

vivente di avere una risposta automatica, istintiva, ad un impulso

che proviene dall’esterno.

Traslata questa definizione fisiologica sul piano poetico-letterario, si

può quindi affermare che Riflessi non si limita a esporre graficamente

una traduzione di vissuti, bensì a mostrare come ogni autore sia un

coacervo emozionale ed esperienziale che, nel riflettere nella e della

scrittura, espone la propria relazione tra sé e il mondo. Solo così il

riflesso può trasformarsi in una mediazione, ovvero nell’atto della

Riflessione, da intendere, seguendo le parole di Freud, come «l’appropriazione

del nostro sforzo per esistere e del nostro desiderio d’essere»

non solo nello hic et nunc, ma nel tempo infinito e discreto del

comporre poetico.



Autori:

MANUELA BATUL GIANGRANDE

ANTONIO GRIECO

ELENA ANGELA IRIMESCU

ANDREA JANAVEL

DANIELE LANDI

MARIA LUIGIA LAZZARO

MARIA MARGHERITA LEDDA

CHIARA LEONE

MARIA FORTUNATA MACCHIAROLA

ROBERTA MARCHETTI

BERNARDO (NANNI) SEGÀLA

IGOR SOGLIAN

NICCOLÒ TUCCI

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