Come guardare e capire il mondo da altre prospettive...: poesie scelte

Dalla prefazione a cura di Andrea Scarsi





Ogni poesia è un universo completo, composto di significati rivelati, sottintesi e nascosti, che si manifesta dalle profondità dell'anima del poeta che la incarna e rende concreta. Racconta le incommensurabili dimensioni che abitano l'abisso ed emergono, in un impeto inarrestabile d'ispirazione, a volte come bolle di sapone, belle, rotonde e fluttuanti, altre come immagini di sogno che ci catturano e conducono nell'infinito dominio del sottinteso. Entrambe, comunque, alla fine si disintegrano, la prima in una caleidoscopica esplosione di colori e umidità, la seconda nel silente risveglio della realtà ordinaria, e ci lasciano con la preziosità del sentimento che tenevano racchiuso al loro interno: spazio senza fine d'infinita e pura percezione.



Ogni poeta è un universo completo, composto di emozioni e visioni, spirito e corpo, unità e dualità, che si manifesta nell'imperituro presente della propria composizione creativa. Egli travalica le frontiere del tempo, si erge come punto geometrico carico di cuore e passione e brilla nel cielo iperuranico della più intima soggettività metafisica, indicando a noi, viandanti dell'eterno, la via per l'assoluto.



Francesco Palmieri è un poeta completo. La sua poesia spazia dai temi quotidiani della vita familiare a quelli più reconditi del suo percorso animico individuale. Condivide le pulsioni che incitano il suo fare, le comprensioni che scaturiscono dalla meditazione, l'eterno che permea la sua avventura incarnata e lo fa in modo diretto, non filtrato dalle categorie del pensiero.



La sua mente, infatti, ondeggia languida nei bui recessi dell'insonnia e lascia solo trapelare il vero sé del poeta, quello che confessa i desideri e le vibrazioni, i piaceri e i sogni, le paure e le empatie. Notturni è tutto questo e molto di più. Indica, descrive ed incita. Racconta il singolo e l'umanità, ciò che si può dire e ciò che non si può tacere, il tangibile e l'interpretato, l'uno e il nessuno.



Leggendo le quarantacinque poesie nottambule o quasi sonnambule, ho toccato l'essenza rivelata dell'uomo che si palesa, di chi ti lascia toccare le colonne del proprio tempio e camminare tra i sentieri dei propri sentimenti e incertezze e ascoltare le sottili risonanze di quel luogo squisitamente privato dove solo noi e noi solo componiamo e rappresentiamo la musica della nostra vita.

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