Scendere
- Autore
- Bruno Di Placido
- Pubblicazione
- 26/04/2015
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La seconda guerra mondiale è da poco terminata nel cassinate. Qui, nella collina di San Michele, il giovane Marco Braci vive con la madre e i fratelli. Una nidiata su cui pesa l’assenza di Antonio, il capofamiglia dato per disperso in guerra. Ha inizio la ricostruzione e Marco ha il sogno di creare un’azienda vitivinicola. Il momento è drammatico, il cammino è impervio e pieno di ostacoli e la cultura contadina si manifesta in tutta la sua arretratezza. Sarcasmo, ironia e commozione scandiscono i giorni dell’intero paese e del protagonista, la cui vita è influenzata dall’anziana zia Assunta e dal professore in pensione Giovanni Fennone. L’incontro con Luisa, sfollata con la sua benestante famiglia presso casa Fennone, è un colpo di fulmine che sconvolgerà equilibri e progetti di due famiglie. Un amore ostacolato, sin da subito, dal padre della ragazza, l’avvocato Palmiro Bottella, che diventerà il primo sindaco di Cassino del dopoguerra. I due innamorati saranno costretti, in quanto minorenni e non ancora organizzati, a interrompere momentaneamente la loro storia e Marco, insoddisfatto della vita dei campi, con l’aiuto della zia e contro la volontà della madre, parte per Bordeaux per andare a lavorare presso l’azienda vitivinicola in cui aveva prestato servizio la zia. Da questo momento in poi la sua vita cambia radicalmente. Alterna momenti di scoramento a evidenti miglioramenti. Impara il francese, apprende tecniche e trucchi del mestiere, si avvia a una brillante carriera tant’è che diventa sempre più persona di fiducia del suo padrone, ottenendo incarichi di responsabilità e di rappresentanza. Le prove, però, sono appena cominciate poiché un giorno, in un mercato nelle vicinanze, ritrova suo padre. Ma quest’ultimo non lo riconosce perché ha perso la memoria. Grazie all’aiuto di un giovane medico, il padre di Marco riacquista la memoria e insieme riescono a ricostruire i fatti. Successivamente i due, padre e figlio, tornano a casa e Marco, dopo aver sposato Luisa, crea un’azienda vitivinicola, La Tenuta Braci. Si trova, così, a fare la spola tra Italia e Francia, tra le campagne di Bordeaux e San Michele, tra gli Châteaux transalpini e la sua proprietà. Nel frattempo, ha due figli, Antonio e Sara. I soldi e una serie di vicissitudini iniziano a dargli alla testa: litiga con la madre, muore la zia, commette cattiverie, muore Giovanni Fennone, l’azienda va in crisi. Una sera, sul portico di casa sua, tenta addirittura il suicidio ma, mentre sta per accadere l’irreparabile, ha un decisivo ripensamento. Comprende i suoi errori, il suo scendere lento e inesorabile. Il giorno dopo si rimbocca le maniche e inizia un nuovo e faticoso percorso, quello decisivo, che lo porterà a cogliere l’essenza della vita.
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