Ricordi Garibaldini: 1913
- Autore
- Giuseppe Cesare Abba
- Pubblicazione
- 17/04/2015
- Categorie
Qui, il 13 giugno del 1859, con la passione di dieci anni scoppiante dai cuori, l'aspettarono i bresciani che, poco prima, avevano visti passare
i soldati deirUrban, messi in fuga da Lui; di qui Garibaldi entrò, alla testa dei Cacciatori delle
Alpi, fatidico nome che doveva rivivere sulle due navi liberatrici salpate da Quarto coi Mille, e più tardi, e fin che vi saranno armi, nella fortissima nostra milizia alpina. Allora non la camicia rossa, non il poncho americano, non portava il cappello ungherese; non era come l'immaginazione lo rivede e l'arte lo rappresenta ;
Garibaldi indossava la divisa di generale dell'e-sercito sardo, quale lo vediamo talora in qualche vecchia litografìa, con uno strano stupore. Aveva
indossata quella divisa gloriosa, ma non fatta per lui ; l'aveva indossata perchè aveva compreso il suo tempo, si era rassegnato alle necessità, e
messi in disparte i suoi vecchi ideali, egli, generale della Repubblica Romana, aveva accettato un umile posto sotto re Vittorio, che nella grande
impresa cui Egli aveva consacrato la vita, gettava un erario, un esercito, un popolo forte, guerriero sicuro, forse la sua corona. Però, uomo da non
acconciarsi in tutto a quell'umile posto, appena varcato il Ticino si era riaffermato, avventandosi avanguardia cui nulla potè resistere, ed entrava
qui primo e vittorioso...
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