E i tuoi capelli non sono nient'altro che vetro

Fluviale e imperfetto, poetico e sinistro, commovente e terribile. Questo esordio è un cuore: vibra fosforescente sul piatto, in attesa che lo azzanniate. Vi si raccontano le ossessioni di un giovane del nostro tempo; è il regesto spietato di una solitudine disperata e affollata di sogni. La mente di un ventenne è come un igloo ricoperto di specchi. Dove l’amore è un incesto, l’amata è confidente, amante e sorella. In cui i genitori, necessariamente, devono essere uccisi. Locatelli edifica un “romanzo-poema” indisciplinato, che all’ansia jazz di Jack Kerouac mescola il veleno superbo (e caotico) dei Canti di Maldoror.
Questo romanzo dell’accidia e dell’emozione totale, è il primo romanzo dotato di playlist: ogni capitolo va letto ascoltando una musica particolare, da Jacques Brel ai Joy Division, da Ryuichi Sakamoto ai Sigur Ròs, da Nick Drake ai The Stranglers. Naturalmente, ci sono anche le musiche create per l’occasione dall’autore, con furia wagneriana.

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