L'apparizione
- Autore
- Walter Mazzotta
- Editore
- Mnamon
- Pubblicazione
- 06/05/2014
- Categorie
Un brillante fotografo, che gode di una certa notorietà; un commissario della polizia giudiziaria in pensione. Il primo, solitario e riluttante alle relazioni sociali, “vede” e interpreta la realtà solo con l’artificio delle sue macchine (il suo bastone bianco, l’“occhio in più” che da senso alla sua vita): proprio la vista di una foto e le misteriose apparizioni di una giovane donna, invisibile agli altri, inizieranno a sconvolgergli la vita. Il secondo, schivo e introverso, vive nel tormentato ricordo della moglie, morta anni addietro; è ossessionato dal fallimento del suo primo incarico da funzionario di polizia, un efferato delitto, rimasto insoluto. Le due esistenze iniziano a correre parallele, destinate alfine a incrociarsi in un (doppio) epilogo che, se da un lato conduce alla soluzione dell’irrisolto enigma, dall’altro sembra far affiorare ombre e dubbi, destinati forse a rimanere tali.
“L’apparizione” è un romanzo sulle ambiguità del reale, sui modi di appercezione di una realtà che, spesso, sfugge al senso e alla sua comprensione. Verità nascoste sembrano celarne altre, nello svolgersi del pretesto narrativo, così come nella vita e nell’identità dei protagonisti e dei comprimari, un’antropologia varia e mutevole che condiziona, in qualche modo, il comportamento dei due principali attori della vicenda.
La storia si snoda tra Roma, Torino e Ferrara, geografie che, lungi dall’essere semplici sfondi, condizionano il récit assumendone il respiro. Il tema del doppio, ricorrente e articolato su più livelli, si unisce a quello del “fantasma” che la suggestione degli obiettivi fotografici amplifica, nell’(in)fedeltà dello scatto. La continua domanda di verità che inquieta i due protagonisti è destinata a evidenziare nuovi interrogativi più che a dare risposte rassicuranti. Noir d’atmosfera, il racconto eccede i codici del genere, la scrittura scommettendo su differenti livelli di narrazione e rimandi letterari.
“L’apparizione” è un romanzo sulle ambiguità del reale, sui modi di appercezione di una realtà che, spesso, sfugge al senso e alla sua comprensione. Verità nascoste sembrano celarne altre, nello svolgersi del pretesto narrativo, così come nella vita e nell’identità dei protagonisti e dei comprimari, un’antropologia varia e mutevole che condiziona, in qualche modo, il comportamento dei due principali attori della vicenda.
La storia si snoda tra Roma, Torino e Ferrara, geografie che, lungi dall’essere semplici sfondi, condizionano il récit assumendone il respiro. Il tema del doppio, ricorrente e articolato su più livelli, si unisce a quello del “fantasma” che la suggestione degli obiettivi fotografici amplifica, nell’(in)fedeltà dello scatto. La continua domanda di verità che inquieta i due protagonisti è destinata a evidenziare nuovi interrogativi più che a dare risposte rassicuranti. Noir d’atmosfera, il racconto eccede i codici del genere, la scrittura scommettendo su differenti livelli di narrazione e rimandi letterari.
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