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Paolo Simoni è un avvocato genovese di grido che vive e lavora a Genova. All’età di 37 anni perde la moglie Alessandra, giornalista della più importante testata locale, in un incidente automobilistico e rimane solo con l’unico figlio, Mattia. Paolo ha un’ottima posizione economica, data dalla professione esercitata ad altissimi livelli che gli fa guadagnare meritatamente la fama di migliore fiscalista della città. Mattia, dal canto suo, è un ragazzo intelligente e in procinto di diplomarsi al conservatorio Paganini. Proprio nel giorno del diploma il ragazzo, dopo i festeggiamenti con i parenti, sparisce misteriosamente. Il caso viene seguito dal commissario Frandi, personaggio geniale e particolarissimo, conosciuto negli ambienti della polizia e della mala come “il marsigliese” per via della sua erre moscia e del suo modo di fare tra lo snob e l’estroso che lo fanno assomigliare ai colleghi d’oltralpe. Nel passato dell’avvocato genovese ci sono alcune ombre che potrebbero essere legate alla sparizione di Mattia, ma l’uomo è disposto a tutto pur di riavere il figlio. Il racconto scorre fluido tenendo il lettore sulla corda fino alla scena finale, degna di questo originale giallo all’italiana in cui la drammaticità della trama non fa cadere mai la narrazione nella retorica. Il giallo, tra colpi di scena, ritmi veloci e introspezioni psicologiche dei vari personaggi, descrive situazioni e ambienti con un velato e accattivante umorismo che evidenzia l’attaccamento dell’autore alla sua Genova. Attaccamento che non sfocia mai in un banale e anacronistico campanilismo.

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