Matilde e i suoi tre padri (24/7)
Un giorno qualcuno ha pensato di costruire una Disneyland a Bologna. È rimasto un sogno perché l’Emilia non è la California.
Nell’era della flessibilità anche la famiglia diventa un organismo a geometria variabile: pochi figli, genitori a tempo, soluzioni improbabili. La ricetta sembra funzionare.
Considero la gravidanza la più vergognosa delle professioni.
— Katherine Mansfield
Bologna, anni Settanta. Sono i giorni del Movimento, della festa del Re Nudo, di Lotta continua. Divisa tra l’amicizia che la lega ai compagni e l’incredulità che la allontana dai discorsi più dogmatici, Laura conosce Arturo, giovane come lei e come lei convinto che è tempo di darsi nuove mete. Vogliono cambiare il mondo, insieme, vogliono fuggire: direzione West Coast. Lì, fra le maglie del sogno americano, viene concepita Matilde.
Bologna, eterno ritorno. La realtà del lavoro, il bisogno di una casa spingono a nuove fantasie, all’amore libero. Finché entra in scena uno spettro: l’eroina. E la storia finisce per ricominciare ancora. È qui che Laura conosce prima Davide e poi Sergio. In un continuo succedersi di nuove case e nuovi uomini, la piccola Matilde osserva e analizza questo mondo di grandi, di regole infrante e di neofamiglie allargate, cercando ogni volta, a suo modo, di raggiungere un personale precario equilibrio.
Matilde e i suoi tre padri scivola così dal sogno che lasciavano presagire i lisergici anni Settanta verso una realtà sempre più amara, mentre quella che doveva essere una rincorsa verso la felicità si tramuta bruscamente in un desiderio di normalità.
Nell’era della flessibilità anche la famiglia diventa un organismo a geometria variabile: pochi figli, genitori a tempo, soluzioni improbabili. La ricetta sembra funzionare.
Considero la gravidanza la più vergognosa delle professioni.
— Katherine Mansfield
Bologna, anni Settanta. Sono i giorni del Movimento, della festa del Re Nudo, di Lotta continua. Divisa tra l’amicizia che la lega ai compagni e l’incredulità che la allontana dai discorsi più dogmatici, Laura conosce Arturo, giovane come lei e come lei convinto che è tempo di darsi nuove mete. Vogliono cambiare il mondo, insieme, vogliono fuggire: direzione West Coast. Lì, fra le maglie del sogno americano, viene concepita Matilde.
Bologna, eterno ritorno. La realtà del lavoro, il bisogno di una casa spingono a nuove fantasie, all’amore libero. Finché entra in scena uno spettro: l’eroina. E la storia finisce per ricominciare ancora. È qui che Laura conosce prima Davide e poi Sergio. In un continuo succedersi di nuove case e nuovi uomini, la piccola Matilde osserva e analizza questo mondo di grandi, di regole infrante e di neofamiglie allargate, cercando ogni volta, a suo modo, di raggiungere un personale precario equilibrio.
Matilde e i suoi tre padri scivola così dal sogno che lasciavano presagire i lisergici anni Settanta verso una realtà sempre più amara, mentre quella che doveva essere una rincorsa verso la felicità si tramuta bruscamente in un desiderio di normalità.
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