Alfredo Panzini, Fuga dalla civiltà idiota. Sillabario controcorrente
- Autore
- A cura di claudio monti
- Pubblicazione
- 01/11/2014
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Pensieri improvvisi, sentenze taglienti, pietruzze di solida sapienza che illuminano la conoscenza dell'uomo e della storia. Alfredo Panzini, scrittore, elzevirista, Accademico d'Italia, è stato un autore prolifico, che con Arnoldo Mondadori ha conosciuto una enorme popolarità non solo in Italia ma anche in tutta Europa e negli Stati Uniti d'America.
Ha pubblicato decine di romanzi e novelle, ma anche libri storici e linguistici (suo è il famoso Dizionario Moderno, che ebbe dieci edizioni), ha scritto per il Corriere della Sera, Il Resto del Carlino, L'Illustrazione Italiana, La Voce, Nuova Antologia, e tante altre testate. Scomodo per l'idealismo crociano e per la cultura gramsciana, dagli anni 70 le sue opere sono diventate introvabili. Questo Sillabario controcorrente raccoglie, pescando in tutta la produzione di Panzini, alcune delle annotazioni più profonde, sferzanti e capaci di incidere nel cuore di chi legge, siano esse riflessioni sulla guerra, sulla scienza, sulla democrazia, sulla religione, sulla psicologia umana, sull'uomo, sui personaggi di spicco a cavallo fra 800 e 900, sulla politica o sulle donne. “L’uomo nuovo di questo periodo è Panzini”, scrisse Giuseppe Prezzolini. Leggendo queste schegge di rara forza espressiva e suggestione, ci si rende conto che Panzini è ancora l'espressione di una rivoluzionaria novità, che svetta più convincente col trascorrere del tempo.
Ha pubblicato decine di romanzi e novelle, ma anche libri storici e linguistici (suo è il famoso Dizionario Moderno, che ebbe dieci edizioni), ha scritto per il Corriere della Sera, Il Resto del Carlino, L'Illustrazione Italiana, La Voce, Nuova Antologia, e tante altre testate. Scomodo per l'idealismo crociano e per la cultura gramsciana, dagli anni 70 le sue opere sono diventate introvabili. Questo Sillabario controcorrente raccoglie, pescando in tutta la produzione di Panzini, alcune delle annotazioni più profonde, sferzanti e capaci di incidere nel cuore di chi legge, siano esse riflessioni sulla guerra, sulla scienza, sulla democrazia, sulla religione, sulla psicologia umana, sull'uomo, sui personaggi di spicco a cavallo fra 800 e 900, sulla politica o sulle donne. “L’uomo nuovo di questo periodo è Panzini”, scrisse Giuseppe Prezzolini. Leggendo queste schegge di rara forza espressiva e suggestione, ci si rende conto che Panzini è ancora l'espressione di una rivoluzionaria novità, che svetta più convincente col trascorrere del tempo.
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