Una telefonata dal paradiso (Rizzoli narrativa)

È una mattina come tante a Coldwater, sul lago Michigan. La stagione turistica è finita e la città si prepara alla tranquillità sonnolenta dell’autunno: pochi negozi aperti, parcheggi vuoti e la tavola calda di Frida di nuovo semideserta.
Accade così, all’improvviso: i telefoni cominciano a squillare. Il primo è quello di Tess, che riceve una chiamata dalla madre. Poi quello di Jack Sellers, che ne riceve una dal figlio, e di Katherine Yellin, dalla sorella. Per ultimo tocca a Elias Rowe, con una telefonata che arriva da Nick, un suo ex dipendente. Tutti dicono di essere in paradiso. Impossibile contenere una simile notizia nei confini della città: il mondo deve sapere che la morte non è la fine di tutto. Coldwater è invasa dai media, ma anche da migliaia di fedeli richiamati dal miracolo più straordinario mai accaduto.
Solo Sully Harding, tornato in città dopo la prigione e la perdita della moglie, sospetta che si tratti di una grande truffa. Mentre tutti sono in balia della “febbre da miracolo” – anche il suo bambino tiene sempre con sé un telefono giocattolo sperando che la mamma lo chiami – Sully va a caccia della verità. Ma quel che scopre è molto lontano da ci? che si aspettava. Spostandosi tra la storia dell’invenzione del telefono e il mondo contemporaneo ossessionato dal la comunicazione, Mitch Albom ci guida in una corsa a perdifiato di frenetica speranza. Un romanzo sulla fede e sulla redenzione che emoziona, fa riflettere e dubitare.

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