Ascesa e caduta dei grandi poteri

In una polverosa libreria in un paesino remoto del Galles, Tooly Zylberberg sta cercando di leggere una biografia mentre Fogg, il suo giovane assistente, non la smette di blaterare. La sua vita è fatta di questo, passeggiate romantiche nella brughiera, libri, il piccolo pub dove nessuno sa niente di lei. Una sera però il computer si illumina: una richiesta d'amicizia su Facebook. Tooly legge quel nome, lo riconosce, una vertigine le fa chiudere subito lo schermo. Poi riapre la pagina di Facebook, trova il messaggio: "Possiamo parlare di tuo padre?". Già, ma la domanda di Tooly è: "Quale padre?". Il passato torna come un'onda gigantesca e strappa Tooly dal suo tranquillo approdo. Cosa nasconde? Qual è la storia della sua vita? Se c'è una storia, tra le mille lette, che proprio non ha senso quella è la sua. Tooly cresce in Asia, poi in Europa, poi negli Stati Uniti. E chi bada a lei mentre viene sballottata da un continente all'altro? Suo padre, all'inizio, sconclusionato genio dell'informatica che l'adora ma non sa bene come star dietro a una bambina nel caos di Bangkok. Poi arriva Humphrey, il bisbetico scacchista russo. La riporta a New York facendole conoscere sua madre, Sarah, affascinante e tempestosa attrice. E infine c'è Venn, il suo secondo padre, colui che la terrà in pugno con il suo grande carisma, per poi, all'improvviso, scomparire. Tooly aveva da tempo rinunciato a inseguire le troppe domande senza risposta, i troppi fili che non formano una trama, e ora si ritrova quello stupido messaggio. Venn sta per morire e vuole vederla. Ma chi è davvero Venn? Che fine ha fatto il suo padre biologico? E sua madre? Più ambizioso di una storia di famiglia, più avventuroso di un viaggio intorno al mondo, un romanzo che tiene insieme bevitori di vodka russi e bambini americani che cenano con gli occhi incollati ai videogame. Con questo romanzo Tom Rachman è entrato a pieno diritto nel prestigioso pantheon della letteratura angloamericana.

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Il Consigliere Letterario

Non come gli altriIl Consigliere Letterario

Questo grande gioco di prestigio che, a giudizio di Tom Rachman, è la realtà, derubrica se stesso a elementare, pasticciata e quel che è peggio abusata “truffa delle tre carte”, avvizzendo in continui botta e risposta tanto fiammeggianti quanto impalpabili, e alla fine quel che resta di una storia costruita come un labirinto quasi impenetrabile è uno scontato scioglimento che inevitabilmente lascia in bocca il sapore amaro di una promessa non mantenuta. Leggi tutta la recensione

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