La Città Nuova
- Autore
- Antonella Magnani
- Pubblicazione
- 29/01/2015
- Categorie
E’ un saggio improntato sull’uomo quale centro e motore del mondo, un tema credo del quale ci sia un estremo bisogno data la fame di valori oggi.
C’è un gran parlare e scrivere di soluzioni, strategie per arrivare ad una società migliore,ma credo manchi l’essenza, la base su cui tutto puntare: l’uomo come punto di partenza per ogni punto di arrivo, non il contrario.
Il problema sociale che stiamo vivendo ritengo sia un problema che ha origine nella concezione e nella valorizzazione dell’uomo oggi, e coinvolge ed arriva inevitabilmente a l mondo del lavoro e all’economia e si traduce in crisi.
La vera crisi è l’identità umana, di un uomo che si sente in crisi anche dentro una cattedrale,questo è il problema a mio parere. Di un uomo che sembra essersi dimenticato di appartenere e di contenere in sé le risposte alla propria vita, di rispondere alla vita con sé stesso, comunque, in ricchezza e in povertà.
In queste pagine ho cercato di immaginare la città che vorrei, dove i costruttori siamo noi,presi singolarmente, a dare forma e vita ai giorni, a fare della nostra vita qualcosa di meraviglioso e alto che ci entusiasma e ci emoziona, che ci rende grati di essere vivi e farne parte, una città nuova, appunto.
E' un regalo alla città de "Il Principe Felice" di Oscar Wilde, ho cercato di rispondere alla sofferenza della città, più che mai attuale, con la speranza e la mia visione.
C’è un gran parlare e scrivere di soluzioni, strategie per arrivare ad una società migliore,ma credo manchi l’essenza, la base su cui tutto puntare: l’uomo come punto di partenza per ogni punto di arrivo, non il contrario.
Il problema sociale che stiamo vivendo ritengo sia un problema che ha origine nella concezione e nella valorizzazione dell’uomo oggi, e coinvolge ed arriva inevitabilmente a l mondo del lavoro e all’economia e si traduce in crisi.
La vera crisi è l’identità umana, di un uomo che si sente in crisi anche dentro una cattedrale,questo è il problema a mio parere. Di un uomo che sembra essersi dimenticato di appartenere e di contenere in sé le risposte alla propria vita, di rispondere alla vita con sé stesso, comunque, in ricchezza e in povertà.
In queste pagine ho cercato di immaginare la città che vorrei, dove i costruttori siamo noi,presi singolarmente, a dare forma e vita ai giorni, a fare della nostra vita qualcosa di meraviglioso e alto che ci entusiasma e ci emoziona, che ci rende grati di essere vivi e farne parte, una città nuova, appunto.
E' un regalo alla città de "Il Principe Felice" di Oscar Wilde, ho cercato di rispondere alla sofferenza della città, più che mai attuale, con la speranza e la mia visione.
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