La compagnia dei numeri secondi: Con te vivrà chi ama

Quanti pensieri, quella notte, attraversarono la mia mente! Erano di intensità tali che anche il corpo ne era permeato. Rivedevo le nostre figure correre sul bagnasciuga, inseguite dalle rispettive ombre, e allontanarsi nell’intensità del buio. Riascoltavo i nostri discorsi, le nostre confidenze, le nostre illusioni. Pensavo alla grandezza suprema del mare, alla luce persistente e riflessa della luna, complice della nostra notturna erranza. Mi perdevo nella profondità dello spazio infinito di fronte a me, allegoria della profondità del tempo. Ma anche il corpo avvertiva un certo disagio. Dal fondo delle sue solitudini invocava un soccorso disperato. E allora compresi, improvvisamente, che c’era qualcosa di inusuale, qualcosa che feci fatica a riconoscere, qualcosa che mi arrecava un dolore insopportabile e una tristezza infinita: ero solo.

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