Zoran, il mio nipote scemo

Zoran è il nipote che Paolo Bressan, quarant’anni buttati tra bicchieri di vino ed egoismo, non sapeva di avere. Cosa può nascere dall’improvvisa collisione tra un uomo alla deriva, ubriacone e misantropo, e un timidissimo sedicenne forbito e occhialuto?
Il truce Bressan e il buffo Zoran Spazapan lo scopriranno insieme di fronte a un bersaglio per le freccette, grazie al talento nascosto, quasi magico, di Zoran. Un’avventura ad alta gradazione alcolica, ambientata dove il Friuli sfuma nella Slovenia e viceversa. Un irresistibile gioco delle parti che oppone la bieca solitudine di uno zio alla disarmante dolcezza di un nipote. Dopo il successo cinematografico del film diretto da Matteo Oleotto che ha incantato il 70° Festival del Cinema di Venezia nell’ambito della Settimana Internazionale della Critica, ecco la piccola storia di questo adorabile nipote scemo, un romanzo che, come scrive Giuseppe Battiston nella sua prefazione, racconta la provincia, e il Friuli in particolare, come zona di confine geografico, ma soprattutto mentale. E come quel paese di “temporali, primule e vino” che è riuscito a regalare a questa storia il suo carattere unico e sincero.

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