L'uomo che scrive

Ammar, reporter di guerra, entra in conflitto con la professione e l’abbandona. Anna, la giovane madre di sua figlia, lo lascia, impotente di fronte ai suoi mostri. Ammar attraversa i successivi vent’anni cercando se stesso; Anna, sino alla morte per un tumore, alleva la figlia. Un giorno Ammar accetta la docenza ad un corso di giornalismo. Ogni sera elabora degli appunti per un romanzo e inventa Mila ispirandosi a Rebecca, una studentessa appena intravista. Rebecca, riordinando la stanza di Ammar, causa l’uscita del PC dallo stand-by scoprendo così il suo ‘doppio’; ogni mattina leggerà la storia di Mila e interverrà con piccole modifiche. Una villa liberty in rovina attrae Ammar e Rebecca-Mila; gli Archivi della Comunità ebraica li conducono, separatamente, a ricostruire i propri legami con essa. Alla fine del corso Ammar e Rebecca entreranno nella villa; non avverrà nella realtà, ma nell’ultimo capitolo che Ammar scrive prima di partire, lasciando a Rebecca la stampa del file.

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