La notte di Bagdad: fantasticherie sulla guerra
- Autore
- Carlo Amodei
- Pubblicazione
- 08/06/2015
- Categorie
17 gennaio 1991, ore 2,38: scoppia la prima guerra del Golfo, la prima guerra trasmessa in diretta TV dalle televisioni mondiali.
Vincenzo Spatola, un anziano contadino siciliano, comincia ad andare con la mente ai ricordi della sua guerra, la seconda mondiale, quando si trovava nella sua città, Castelvetrano (oggi Castelvetrano-Selinunte).
Conosce un ufficiale piemontese (il capitano) e ne nasce un'amicizia che dura tutt'ora che son diventati vecchi. Ma quanto sono diversi, quasi agli antipodi!
Vincenzo ritorna indietro nel tempo e scorre una carrellata di situazioni e personaggi, la maggior parte dei quali non ci sono più, legati alla guerra e al periodo di guerra.
Dall'altro lato c'è la scoperta, da parte del capitano piemontese, di un mondo nuovo che lui credeva diverso.
Il capitano, che disprezzava certi atteggiamenti dei locali, finisce per sposarsi (e successivamente venire ad abitarci, in Sicilia) con una siciliana di cui si innamora a prima vista.
Vincenzo e il capitano si ritrovano spesso e ricordano certe persone che sono morte e, con nostalgia, i tempi della loro giovinezza.
C'è la paura di Vincenzo che arrivi la guerra anche in Italia; c'è l'avversione dei contadini siciliani (negli anni '90) per gli arabi, che vedono come concorrenti sottopagati nei lavori dei campi; c'è uno spaccato della società siciliana degli anni '40; c'è la consapevolezza che certe cose sono finite per sempre.
C'è una forma di incomunicabilità verbale tra chi parla ed interpreta le parole in un modo e chi ascolta, in un altro.
E poi certi personaggi, a volte anche esagerati, ma che cercano una loro grandezza, quasi non accettino di passare in questo mondo inosservati (il Professore, lo Scienziato, l'Agronomo, Don Puleo, il Musicista; alcuni fanno anche una fine tragica).
Ci sono, nel romanzo, diversi dialoghi, se non comici, direi brillanti, e certi momenti un po' più "lirici".
Si trovano anche diverse espressioni dialettali, con traduzione in nota, ed una brevissima introduzione sulle cause della prima guerra del Golfo, per inserirsi subito nel contesto.
Vincenzo Spatola, un anziano contadino siciliano, comincia ad andare con la mente ai ricordi della sua guerra, la seconda mondiale, quando si trovava nella sua città, Castelvetrano (oggi Castelvetrano-Selinunte).
Conosce un ufficiale piemontese (il capitano) e ne nasce un'amicizia che dura tutt'ora che son diventati vecchi. Ma quanto sono diversi, quasi agli antipodi!
Vincenzo ritorna indietro nel tempo e scorre una carrellata di situazioni e personaggi, la maggior parte dei quali non ci sono più, legati alla guerra e al periodo di guerra.
Dall'altro lato c'è la scoperta, da parte del capitano piemontese, di un mondo nuovo che lui credeva diverso.
Il capitano, che disprezzava certi atteggiamenti dei locali, finisce per sposarsi (e successivamente venire ad abitarci, in Sicilia) con una siciliana di cui si innamora a prima vista.
Vincenzo e il capitano si ritrovano spesso e ricordano certe persone che sono morte e, con nostalgia, i tempi della loro giovinezza.
C'è la paura di Vincenzo che arrivi la guerra anche in Italia; c'è l'avversione dei contadini siciliani (negli anni '90) per gli arabi, che vedono come concorrenti sottopagati nei lavori dei campi; c'è uno spaccato della società siciliana degli anni '40; c'è la consapevolezza che certe cose sono finite per sempre.
C'è una forma di incomunicabilità verbale tra chi parla ed interpreta le parole in un modo e chi ascolta, in un altro.
E poi certi personaggi, a volte anche esagerati, ma che cercano una loro grandezza, quasi non accettino di passare in questo mondo inosservati (il Professore, lo Scienziato, l'Agronomo, Don Puleo, il Musicista; alcuni fanno anche una fine tragica).
Ci sono, nel romanzo, diversi dialoghi, se non comici, direi brillanti, e certi momenti un po' più "lirici".
Si trovano anche diverse espressioni dialettali, con traduzione in nota, ed una brevissima introduzione sulle cause della prima guerra del Golfo, per inserirsi subito nel contesto.
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