I cacciatori di libri
- Autore
- Raphael Jerusalmy
- Editore
- Edizioni e/o
- Pubblicazione
- 22/10/2014
- Categorie
Dalla Parigi di Luigi XI alla Gerusalemme medievale passando per la Firenze dei Medici, l’epica battaglia per salvare i libri in un’avventura esotica e trascinante.
«Un thriller letterario medievale tra i più originali,
un inno alla potenza della parola scritta e alla magnificenza del libro»
L’Express
«Stile, verve, classe, Jerusalmy illumina con malizia l’alba del Rinascimento »
Paris Match
Ambientato alla fine del Medioevo, all’epoca dell’invenzione della stampa, il romanzo racconta di una misteriosa cospirazione nata per contrastare l’oscurantismo della Chiesa
e difendere la cultura e la libertà di pensiero dalla censura dell’Inquisizione. La singolare alleanza coinvolge nientemeno che il trono
di Francia, i Medici di Firenze e un gruppo di monaci e di rabbini che operano a Gerusalemme in totale clandestinità, per conservare, ricopiare e diffondere le preziose opere del passato.
Il personaggio principale del libro è il poeta François Villon, autore di celebri ballate e in un certo senso fondatore della lingua francese moderna. Figura straordinaria
e contraddittoria, letterato e insieme malfattore, all’età di trentun anni venne imprigionato per i suoi crimini e condannato all’impiccagione. Sappiamo che alla fine Luigi XI gli concesse la grazia, ma a quel punto di lui si perdono completamente le tracce.
Jerusalmy si diverte a immaginare questa seconda parte della sua vita e gli affida il ruolo d’intermediario tra il sovrano e i membri della confraternita.
Villon è uno spirito libero e non si lascia manipolare né si piega agli interessi dei potenti. Affiancato dal burbero Colin e dalla bella e silenziosa Aisha, François persegue uno scopo tutto personale (a salvaguardia di ciò che lui definisce la “Parola”) e conclude la missione in Terra santa in maniera imprevedibile, dimostrando che a volte i libri possono anche cambiare il corso degli eventi.
«Un thriller letterario medievale tra i più originali,
un inno alla potenza della parola scritta e alla magnificenza del libro»
L’Express
«Stile, verve, classe, Jerusalmy illumina con malizia l’alba del Rinascimento »
Paris Match
Ambientato alla fine del Medioevo, all’epoca dell’invenzione della stampa, il romanzo racconta di una misteriosa cospirazione nata per contrastare l’oscurantismo della Chiesa
e difendere la cultura e la libertà di pensiero dalla censura dell’Inquisizione. La singolare alleanza coinvolge nientemeno che il trono
di Francia, i Medici di Firenze e un gruppo di monaci e di rabbini che operano a Gerusalemme in totale clandestinità, per conservare, ricopiare e diffondere le preziose opere del passato.
Il personaggio principale del libro è il poeta François Villon, autore di celebri ballate e in un certo senso fondatore della lingua francese moderna. Figura straordinaria
e contraddittoria, letterato e insieme malfattore, all’età di trentun anni venne imprigionato per i suoi crimini e condannato all’impiccagione. Sappiamo che alla fine Luigi XI gli concesse la grazia, ma a quel punto di lui si perdono completamente le tracce.
Jerusalmy si diverte a immaginare questa seconda parte della sua vita e gli affida il ruolo d’intermediario tra il sovrano e i membri della confraternita.
Villon è uno spirito libero e non si lascia manipolare né si piega agli interessi dei potenti. Affiancato dal burbero Colin e dalla bella e silenziosa Aisha, François persegue uno scopo tutto personale (a salvaguardia di ciò che lui definisce la “Parola”) e conclude la missione in Terra santa in maniera imprevedibile, dimostrando che a volte i libri possono anche cambiare il corso degli eventi.
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