Sopravvissi non so come alla notte (Il racconto nel tempo)
- Autore
- Fabrizia Amaini
- Editore
- Edizioni SAECULA
- Pubblicazione
- 07/09/2014
- Categorie
Figlia di socialisti, zia Pinetta è nata con i primi scoppi del
regime fascista ed è cresciuta nel tempestoso periodo del
primo dopoguerra, fra le tribolazioni del quotidiano vivere
contadino, nell’incubo continuo dell’avanzare inesorabile
di una dittatura che tappa le bocche di suo padre e della
sua famiglia.
Sposata con un fascista puro che non volta la faccia al suo
duce nell’ora del tramonto e che, convinto fino in fondo
della sua idea, va coscientemente incontro al suo destino,
vive con tormento i rancori della sua gente, il sospetto
e il malanimo, ma ne apprezza anche la complicità e la
solidarietà nella disgrazia.
Questa storia è il lungo racconto di una donna ormai
ultraottantenne che sente prossima la fine e affida alla
nipote le sue memorie, in un dialogo acceso e incalzante.
Il tempo andato risorge e si srotola in un carosello di
animate battute e diviene racconto, favola vera e Storia.
La narrazione è supportata da una ricca ricerca storica
locale che spazia dagli avvenimenti di un piccolo borgo
di campagna, al comune e alla provincia circostanti. È
così che, dall’avvicendamento della piccola Storia, quella
delle mediocri esistenze degli umili, emerge lampante e
violento il nocciolo della questione della grande Storia.
regime fascista ed è cresciuta nel tempestoso periodo del
primo dopoguerra, fra le tribolazioni del quotidiano vivere
contadino, nell’incubo continuo dell’avanzare inesorabile
di una dittatura che tappa le bocche di suo padre e della
sua famiglia.
Sposata con un fascista puro che non volta la faccia al suo
duce nell’ora del tramonto e che, convinto fino in fondo
della sua idea, va coscientemente incontro al suo destino,
vive con tormento i rancori della sua gente, il sospetto
e il malanimo, ma ne apprezza anche la complicità e la
solidarietà nella disgrazia.
Questa storia è il lungo racconto di una donna ormai
ultraottantenne che sente prossima la fine e affida alla
nipote le sue memorie, in un dialogo acceso e incalzante.
Il tempo andato risorge e si srotola in un carosello di
animate battute e diviene racconto, favola vera e Storia.
La narrazione è supportata da una ricca ricerca storica
locale che spazia dagli avvenimenti di un piccolo borgo
di campagna, al comune e alla provincia circostanti. È
così che, dall’avvicendamento della piccola Storia, quella
delle mediocri esistenze degli umili, emerge lampante e
violento il nocciolo della questione della grande Storia.
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