L'inverno si era sbagliato (Garzanti Narratori)

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L'inverno si era sbagliato (Garzanti Narratori)
Autore
Louisa Young
Editore
Garzanti
Pubblicazione
24/05/2011
Valutazione
1
Categorie
Inghilterra, 1915. Come ogni mattina, Julia compie i rituali dell'attesa: lucida la casa alla perfezione, indossa l'abito più elegante che possiede e si acconcia i capelli, accorda il violoncello e poi si siede alla finestra. E aspetta. Aspetta che la promessa venga mantenuta, che suo marito Peter torni dal fronte.
Anche Nadine aspetta, ripensando come ogni giorno a quell'amore tenero e spensierato sbocciato a Londra, sotto la neve d'inverno. Quello che nutre per Riley è un amore impossibile, contrastato aspramente dai genitori di Nadine. Ed è proprio per conquistarli che Riley è partito per il fronte, per quella guerra lampo che, dicevano tutti, sarebbe durata soltanto un inverno.
Ma l'inverno si era sbagliato.
Rose non ha tempo di aspettare. Infermiera in prima linea nel conflitto, ha visto troppi uomini feriti nel corpo quanto nell'anima aspettare soltanto una cosa, la morte. E c'è un filo sottile, fragile e capriccioso, fatto di messaggi dalla trincea, che Rose ha visto troppe volte spezzarsi.
Julia, Nadine e Rose sanno che quella maledetta guerra è una lunga attesa, ma unite dalla medesima determinazione e dall'imprevedibilità del destino scopriranno che quest'attesa può essere interrotta solo in un modo: con il coraggio dei loro cuori.
Un romanzo unico e potente. Acclamato e venduto in tutto il mondo, è già un fenomeno editoriale in Inghilterra, dove sta scalando le classifiche e riempiendo le pagine dei giornali. L'inverno si era sbagliato racconta una storia di coraggio e di resistenza, di perdita e di amore disperato, che esplora la determinazione e la forza di tre donne unite da un destino inesorabile.

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L’inverno si era sbagliato | Louisa YoungRecensioniLibri.org

Con quest’opera la Young ci parla di storia, sì, ma non la storia che abbiamo studiato sui libri di scuola, bensì quella dei sentimenti e del lato umano, tuttavia restando perfettamente fedele ai fatti realmente accaduti. Una cosa che mi ha stupita e che ho apprezzato, perché veramente documentata in maniera minuziosa dall’autrice, è il suo modo di descrivere le ferite di guerra nonché le seguenti tecniche di ricostruzione con cui la chirurgia, che in quel periodo cominciava a muovere i suoi primi passi, si adattava all’esigenze dell’epoca. Leggi tutta la recensione

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