Magni: Il terzo uomo

«Ebbe dalla sua la ventura di non somigliare né a Coppi né a Bartali, e quindi d’essere, per dir così, pari a loro per prestigio e popolarità, ma con una personalità, anche agonistica, che per qualche verso addirittura sopravanzava i suoi due primari rivali» (dalla prefazione di Sergio Zavoli)

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