Ritratti d'artista

Convinta che il significato dell’arte del passato appartenga a «coloro che possono applicarlo alla propria vita» e non a «una élite culturale di specialisti di vestigia», Susan Vreeland ci conduce, nelle pagine di questo libro, al cospetto della vita, dei sentimenti, delle passioni e delle ossessioni di coloro che, per tutta l’esistenza o soltanto per un solo fugace momento, hanno vissuto accanto ad alcuni grandi geni della storia dell’arte. Mogli, amanti, nutrici, figli, vicini di casa, persone comuni che non si rintracciano nei libri di storia dell’arte, ma senza le quali non vi sarebbero probabilmente interi capitoli di tale storia.
Ecco allora Jérôme che, nel 1876, trascorre la sua esistenza a sottrarre numeri e a cercare di indovinare l’andamento della Bourse nella banca parigina in cui lavora, senza scorgere altro che pareti grigie, scrivanie grigie, capelli grigi. Un giorno di giugno, però, l’insensatezza della sua vita è sospesa per un attimo. A casa della sorella, Jérôme si imbatte in un uomo di circa trent’anni come lui, magro e vestito in modo semplice, con un paio di pantaloni marroni ordinari e una striscia di barba che gli incornicia il viso. Si chiama Auguste Renoir, è un celebre pittore e vuole rendere immortale la piccola Mimì, sua figlia, ritraendola nella cornice piena di vita di un rigoglioso giardino.
Ecco Alice Hoschedé che, nella casa in cui Camille Monet è appena spirata di tubercolosi, viene dapprima condotta da Claude Monet davanti al ritratto agghiacciante della moglie morente, colto nel momento in cui la sofferenza ha appena allentato la morsa, e poi invitata a dormire con lui nella stanza che è stata della malata.
Ecco, infine, Suzanne Manet che, morto suo marito Édouard di sifilide, ribattezza capolavori quali La colazione sull’erba, La cantante di strada, La stazione Saint-Lazare, Il ritratto di Méry Laurent nelle vesti di Autunno con perfidi titoli che alludono palesemente alle numerose amanti di Manet: Il famigerato debutto di Victorine, Victorine al lavoro, Victorine abbandonata alla Gare Saint-Lazare, La cortigiana di mezza Parigi…
Scritto con una maestria degna di un pittore, Ritratti d’artista mostra la carne e il sangue, le passioni concrete che si celano dietro le grandi opere, offrendo al lettore «una raccolta di racconti meravigliosa e sorprendente, traboccante d’arte e di straordinaria bellezza» (Harriett Scott Chessman).

«Una raccolta meravigliosa e sorprendente, traboccante d’arte e di straordinaria bellezza».
Harriett Scott Chessman


«Ritratti d’artista ci ricorda che la generosa promessa dell’arte è ovunque».
Kirkus Review

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