Emilio Riva, l'ultimo uomo d'acciaio

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Emilio Riva, l'ultimo uomo d'acciaio
Autore
Giovanna du Lac Capet
Pubblicazione
10/02/2015
«Tempo fa feci una promessa a Emilio Riva, dare voce al suo silenzio. Ma non ho fatto in tempo a mantenerla, è morto prima che potessi leggergli questo libro.» Giovanna du Lac Capet è stata accanto a Emilio Riva, proprietario dell'Ilva, azienda siderurgica che comprende le acciaierie di Taranto, per più di quarant'anni. E per più di quarant'anni ha avuto la consapevolezza di vivere con un uomo tutto d'un pezzo, una persona a cui la vita non ha fatto sconti, e che doveva unicamente a se stessa, al proprio rigore e alla dedizione al lavoro l'«impero» che porta il suo nome. Nato a Milano da una famiglia non agiata, Emilio si diploma ragioniere alle scuole serali. Inizia un'attività di compravendita di rottami e nel 1954 apre il suo primo stabilimento a Caronno Pertusella. Da quel momento, la sua attività conosce una continua espansione, con stabilimenti in Italia e all'estero. Incontra Giovanna in Eritrea, dove lei è cresciuta: quando l'opera di modernizzazione dell'Etiopia prevede che si avvii anche un imponente progetto siderurgico, Hailé Selassié sceglie di rivolgersi proprio a Emilio Riva, che per l'occasione si reca in Africa. Quello che leggiamo è il racconto di una donna innamorata e fiera del proprio compagno, ma anche di una persona che, a un certo punto della propria esistenza, è costretta a porsi una serie di difficili domande, tutte tese a tentare di dare una risposta all'unico vero dubbio: ha passato la sua vita accanto a un mostro da sbattere in prima pagina? Perché è proprio con la stampa che da un certo punto in poi Giovanna dovrà dialogare, o meglio tentare di capire quel che sta accadendo. Emilio è una persona riservata, che non mischia il lavoro con gli affetti e non la rende partecipe dei problemi. E poi, è agli arresti domiciliari. Inizia così per lei un percorso di ricostruzione delle vicende giudiziarie, attraverso articoli di giornale e notiziari che riportano accuse, intercettazioni di politici, talvolta con un giustizialismo poco incline alla verità dei fatti. Con cui lei si confronta con coraggio, inserendo qua e là la «sua verità». Come scrive Vittorio Feltri: «Il presente diario è dunque un esplosivo a carica multipla, una bomba cluster, che vuole arrivare al cuore dello Stato, nelle viscere della Giustizia e nella mente degli italiani. Allo Stato e al governo dice: Emilio Riva è stato il più grande industriale italiano. Ha illustrato il nome dell'Italia nel mondo. Ha dato un'occupazione a centinaia di migliaia di persone. Ha resuscitato la siderurgia, trasformandola in fonte di ricchezza e orgoglio nazionale, dopo che le partecipazioni statali l'avevano ridotta a idrovora di denaro pubblico. Perché non avete impedito con la forza dei decreti e del buon senso di demolire un bene?» Giovanna du Lac Capet è cittadina belga, da ormai molti anni risiede a Montecarlo. Ha vissuto gli anni dell'infanzia e della giovinezza con i genitori in una colonia italiana ad Asmara, in Eritrea. Dal suo primo matrimonio ha avuto un figlio, dalla lunga relazione con Emilio Riva, durata più di quant'anni, ha avuto ancora due figli. Appassionata lettrice, oggi i suoi interessi culturali spaziano dall'ambito scientifico a quello esoterico. Coltiva da sempre un grande amore per la scultura e la pittura.

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