Il mestiere di uomo (Frontiere Einaudi)

«La mia è una vita lunga, che inizia nel 1925, l'epoca del delitto Matteotti. Una vita in cui ogni giorno, da quando sono sopravvissuto allo scoppio di una mina, mi chiedo perché e per che cosa sono vivo. O, per dirla con Marco Aurelio, qual è il mio mestiere di uomo». *** Ci sono confini dell'esistenza, e del pensiero, che l'uomo tocca e inizia a conoscere, prima di scegliere la via da percorrere. Si può decidere di attraversarli, per passare oltre, o di accettarli, per sentirli propri. Nella sua vita, Umberto Veronesi ha attraversato tanti di questi confini. Li ha indagati nella sua lunga esperienza di medico, li ha studiati come scienziato, ma soprattutto li ha scandagliati con curiosità di uomo. Non si è mai tirato indietro di fronte a interrogativi grandi o piccoli, ponendosi sempre altre domande, spesso le piú difficili, senza mai accontentarsi di una prima, magari piú semplice, risposta. Molte sono le lotte di pensiero nate da questa esperienza, numerosi gli argomenti coinvolti: il tramonto della fede, l'inutilità del dolore, la libertà e il diritto di autodeterminazione (dal testamento biologico all'eutanasia) e di procreazione (la fecondazione assistita, la pillola RU e gli anticoncezionali), la liberalizzazione delle droghe, la ricerca di una giustizia senza vendetta (dall'impegno contro la pena di morte alla riflessione sull'ergastolo), l'amore universale, i diritti degli animali, il vegetarianesimo, il consumo sostenibile e lo sradicamento di ogni forma di superstizione. E molte, moltissime, sono le storie e le persone che sono questi temi. Attraverso don Giovanni, il curato di campagna di cui Veronesi era il piú affezionato chierichetto, o l'uomo ombra che gli scrive dal carcere lunghe lettere filosofiche, o Mina e Piergiorgio Welby, o la prima Nazionale senza filtro fumata da ragazzo, o gli animali della cascina dell'infanzia o la casa «stregata» di Mammoli, o l'esperienza della guerra, o le pazienti incontrate durante la sua lunga carriera, Veronesi traccia la mappa dell'impegno di un uomo. L'impegno di un laico, o meglio di un agnostico che proprio perché tale non può smettere mai di interrogarsi sui dogmi e le regole che ci vengono trasmessi e magari trasgredirli se ci sembrano inadeguati e ingiusti.

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