Rubò sei cervi nel parco del re

Un poeta affermato che rivela di avere sempre parafrasato le sue composizioni da testi di altri autori. Un aspirante poeta, che perde ogni senso della misura quando deve collaborare ad una rivista religiosa e ne provoca la chiusura. Un’assistente sociale che, persa nel suo linguaggio tecnico, vive come torti personali quei casi umani che non ritengono risolti i propri problemi dopo averla incontrata.

Un giornalista che dirige un giornale ispirato a Barabba. Un impiegato postale che, distrutti modem, stampante e cellulare, attraversa in incognito l’Italia convinto di essere tenuto costantemente sotto controllo da un potere supremo, capace non solo di rintracciarci se usiamo un qualsiasi strumento informatico, ma anche di determinare le condizioni climatiche di tutto il mondo. Tre bambine macedoni che piangono ascoltando I ricchi e i poveri; complotti planetari per il controllo dei fast food combattuti a colpi di pandemie; componimenti poetici dedicati alla flatulenza, si dipana un tragicomico ed inquietantemente possibile incrocio di esistenze accumunate dal vivere in un Paese dove niente è come dovrebbe e poche cose sono come sembrano.

Dopo la lettura di Rubò sei cervi nel parco del re, inviare un sms, comprare un hamburger, scrutare la scia di un aereo… non sarà più la stessa cosa.Antonio Ferrero è nato a Cuneo nel 1969. Ha pubblicato: Busnunc (2004), L’importante è sentirsi sempre a contatto (2005).

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