Cargo di orchidee

La storia si apre tra gli orizzonti ristretti di un penitenziario femminile degli Stati Uniti. Una scrittrice tenta di vivere con intatta dignità i propri giorni, anche se non è sempre facile per una detenuta del braccio della morte. Soprattutto se gravata dalla terribile accusa di aver ucciso il proprio figlio. Per lei e per le sue compagne di prigionia, Rainy e Frenchy – le “due migliori amiche che ha sempre sognato di non avere” –, l’ironia è una tecnica per ritrovare l’umanità di fronte al comune destino che le attende.
Ma dalla voce della donna sgorga il racconto di ciò che l’ha portata fino a lì. Il suo lavoro di traduttrice, una relazione insoddisfacente. Poi, durante una visita al carcere di Vancouver, una passione improvvisa, carnale, per Angel, boss della droga sudamericano. Rimasta incinta di lui, viene fatta rapire da Consuelo, che non è solo la moglie di Angel, ma anche il capo di un temutissimo gruppo di narcoguerrigliere colombiane. Dopo un rocambolesco percorso attraverso la Louisiana e il golfo del Messico, si ritrova sequestrata su un’isola caraibica, dove è spinta all’abuso di cocaina. Ben presto diventa chiaro perché Consuelo ha voluto “rubare” quel bimbo non ancora nato…

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