Tutto quello che voglio: Tratto da una storia quasi vera

In un piccolo paese nella provincia di Roma c'è un vecchio monastero del milleseicento. Attorno al monastero sono stati costruiti dei palazzi moderni e il quieto monastero è diventato un frenetico paese. Quasi all'ultimo piano del monastero vive Christian Gas. Vive insieme a una mosca e ai personaggi del libro che vuole scrivere. Vive insieme ai piatti sporchi della sera prima. Del giorno prima. Della settimana. E la mosca è contenta, lui un po' meno. I personaggi se ne fregano.

– Potrei scrivere la storia di una brava domestica – si disse un giorno.

– Con scopa e straccio faresti prima – ribatté la mosca che tutto sente e tutto vede.

Oltre il monastero c'è il paese. Oltre il paese c'è il Grande Raccordo Anulare. Nel Raccordo Anulare c'è sempre traffico e in mezzo al traffico c'è Roma. Christian lavora a Roma. Lavora spesso, ma non sodo. Guadagna poco e sopravvive a stento. Non si permette vezzi, vizi o lussi. Fuma, dorme, sogna e mangia. Desidera. Ha una storia da scrivere e un segreto da raccontare. Ha un'ombra dietro le spalle da cui fuggire, un'intima verità da affrontare, un passato da ricordare, un presente da vivere e un futuro da progettare.

Nessun nemico da uccidere. Per ora.

Christian Gas esiste davvero e potreste cercarlo in giro, ma invano. Potreste incontrarlo per strada, ma non lo riconoscereste. Potreste incrociarlo con l'automobile, ma vi ignorerebbe. Potreste averlo già visto o averci già parlato. Potreste.

Forse, prima o poi, troverà il coraggio di raccontarvi tutto. Un giorno, prima o poi.

– Io ho passato la notte scorsa a sognare un mondo migliore, e voi cosa avete sognato di recente?



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