Maria risorta: romanzo marinaresco
- Autore
- Giulio Grimaldi
- Editore
- Greenbooks Editore
- Pubblicazione
- 01/01/2016
- Categorie
Nel 1908 venne dato alle stampe il romanzo dal titolo Maria risorta, a cui Grimaldi aggiunse il sottotitolo di Romanzo marinaresco, probabilmente per evitare equivoci sul tema trattato. Maria risorta è il nome del peschereccio di Salvatore, protagonista di una travagliata storia d'amore adultero: una storia che fornisce al Grimaldi il pretesto per ritrarre in modo minuzioso la vita di un'intera comunità di pescatori.
La stesura del romanzo fu il frutto di una intensa attività di ricerca sul campo. Per molto tempo Grimaldi frequentò il porto di Fano, con l'intenzione di carpire ogni aspetto riguardante la vita della comunità del porto: usanze, linguaggio, espressioni, abitudini. Tale minuziosa attività di filologo e antropologo risulta evidente nella lettura del romanzo, ma è anche testimoniata dalle lettere che Grimaldi scriveva all'amico Federico Hermanin, a cui raccontava aneddoti e sviluppi della sua ricerca.
Da un punto di vista letterario, il romanzo è stato spesso accostato al naturalismo e al verismo. È infatti innegabile l'esistenza di analogie con i romanzi di Verga, e in particolare I Malavoglia, analogie che si manifestano ad esempio nelle scelte linguistiche o nel tipo di tema trattato. La critica più recente tende però a evidenziare la presenza di molti segnali che allontanano il romanzo Maria risorta da un'impostazione esclusivamente verista. Si pensi ad esempio al metodo dell'impersonalità, che non raggiunge mai in Grimaldi i livelli estremi adottati da Verga e Capuana. Oppure si consideri il modo in cui si sviluppa la narrazione: «...da un piccolo episodio, da un nucleo familiare, la vicenda prende corpo, si impolpa, si allarga, deborda e coinvolge altre famiglie e altre storie, in un crescendo - appunto, come fa il mare in tempesta...». Osservazioni che hanno portato gli studiosi dell'opera di Grimaldi a proporre accostamenti con Melville e Stevenson o con il decadentismo, e a descrivere il romanzo Maria risorta come una sintesi delle tendenze dominanti a cavallo tra Ottocento e Novecento.
La stesura del romanzo fu il frutto di una intensa attività di ricerca sul campo. Per molto tempo Grimaldi frequentò il porto di Fano, con l'intenzione di carpire ogni aspetto riguardante la vita della comunità del porto: usanze, linguaggio, espressioni, abitudini. Tale minuziosa attività di filologo e antropologo risulta evidente nella lettura del romanzo, ma è anche testimoniata dalle lettere che Grimaldi scriveva all'amico Federico Hermanin, a cui raccontava aneddoti e sviluppi della sua ricerca.
Da un punto di vista letterario, il romanzo è stato spesso accostato al naturalismo e al verismo. È infatti innegabile l'esistenza di analogie con i romanzi di Verga, e in particolare I Malavoglia, analogie che si manifestano ad esempio nelle scelte linguistiche o nel tipo di tema trattato. La critica più recente tende però a evidenziare la presenza di molti segnali che allontanano il romanzo Maria risorta da un'impostazione esclusivamente verista. Si pensi ad esempio al metodo dell'impersonalità, che non raggiunge mai in Grimaldi i livelli estremi adottati da Verga e Capuana. Oppure si consideri il modo in cui si sviluppa la narrazione: «...da un piccolo episodio, da un nucleo familiare, la vicenda prende corpo, si impolpa, si allarga, deborda e coinvolge altre famiglie e altre storie, in un crescendo - appunto, come fa il mare in tempesta...». Osservazioni che hanno portato gli studiosi dell'opera di Grimaldi a proporre accostamenti con Melville e Stevenson o con il decadentismo, e a descrivere il romanzo Maria risorta come una sintesi delle tendenze dominanti a cavallo tra Ottocento e Novecento.
Condividi questo libro
Recensioni e articoli
Non ci sono ancora recensioni o articoli
Altri libri di Giulio Grimaldi
Novelle edite e rare di Giulio Grimaldi
Novelle marinaresche, Pirandello, Grimaldi il Verga delle Marche