Fuori di sé (Collana Long Stories SF)

- Edizioni Scudo (http://innovari.wix.com/edizioniscudo) - Long Stories SF -

Pur sapendo che qualcuno viene per uccidervi, mai potreste sospettare l’avventura che dovrà affrontare il protagonista di questo romanzo di dissociazione. Una storia e cento, mille storie; perché tante sono le vicende di cui il protagonista diverrà testimone, alla strenua ricerca di un modo per uscire dal guaio in cui si è ficcato con le sue stesse mani. Due autori per una sarabanda che fa girare la testa non poco.



Massimo Tommolillo nasce in un caldissimo agosto del 1949. Il suo primo ingresso in una struttura sociale avviene a quattro anni, in un asilo di suore, dal quale si fa espellere dopo circa una settimana di frequenza; questo gli scatena una grossa antipatia per tutto quello che è “bianco e nero”, esclusi i pinguini.

Nel 1957 viene lanciato lo Sputnick e nasce Giorgio Sangiorgi. Nel 1960, mentre Sangiorgi è duramente impegnato ad impilare cubetti, Tommolillo ha il suo primo approccio attivo con la letteratura; ottiene infatti un voto altissimo in un tema di italiano nel quale doveva narrare la storia di una goccia d’acqua. Nel 1965 entra in un collegio militare e in quel luogo si rese conto che quando un uomo indossa una uniforme, con quella intende nascondere anche il suo scarso cervello.

Nell’autunno del 1968, Sangiorgi passava le giornate divorando una meravigliosa raccolta di “Nembo kid” che lasciò segni indelebili sulla sua personalità mentre Tommolillo si iscrive all’Università di Napoli.

Nel 1971, a quattordici anni, Giorgio Sangiorgi vince a sorpresa il suo primo premio artistico come sceneggiatore di cartoon; in un concorso organizzato in Liguria, e nel quale ha l’onore di battere alcuni numi del fumetto dell’epoca, come Bonvi e Cavandoli, i quali peraltro, fidando nella propria notorietà, non si erano affatto scomodati ad inviare prodotti in tema con la manifestazione.

Nel 1973 Tommolillo si laurea e attribuisce tanto valore a quest’evento che quando la segreteria della facoltà lo chiama per andare a ritirare il diploma e pagare le relative 50.000 lire, decide che la cosa non vale l’impegno né tanto la spesa (è da segnalare che anche Sangiorgi avrà in seguito la stessa difficoltà, anche se detto diploma sarà ritirato con un decennio di ritardo e solo grazie all’interessamento di un amica).

Dalla metà degli anni settanta, per farla breve, per Tommolillo è tutto un susseguirsi di lavori, matrimoni, figli, cani, bonsai e altre amenità; mentre l’altro autore inizia un classico trip orientale, che lo condurrà fino nel sud dell’India. È negli anni ‘90 che Sangiorgi si scopre romanziere di fantascienza e ottiene immeritatamente la considerazione di editori e giurie letterarie.

Triste epilogo della storia, entrambi gli autori finiscono a veder sbiadire il proprio cervello nella malinconia di una compagnia di assicurazioni che considera la creatività come la peste bubbonica. È proprio approfittando di questa situazione che Sangiorgi induce con l’inganno Tommolillo a scrivere il suo primo romanzo gotico padano: Rusalka.

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