Poche notizie da domani

"Ma lì si fermò. Sentì, così come gli era capitato tanti anni prima quando l’insegnante gli aveva rivelato la sua scelta di invecchiare, di essere di fronte a qualche cosa di profondamente diverso e misterioso che non poteva e soprattutto non voleva capire. Pure, gli sembrava che ci fosse una certa nobiltà in quella follia. Ancora una volta, rinunciò a comprendere, ma non ad essere dalla sua parte.

- Va bene. Non comprendo e mai probabilmente ci riuscirò. In ogni caso se vorrai così, allora faremo, ancora una volta, a tuo modo. Adesso però lasciami godere un po’ questa vittoria perché mi sembra che il Garlish abbia vinto ancora un'altra volta. -

E qui l’insegnante non replicò, perché gli sembrò che tutto fosse già stato detto. Si alzò con qualche difficoltà, strinse la mano del preside (che la trovò magra e fragile) e con un sorriso colmo di gratitudine si accomiatò. Il preside lo vide uscire. Gli sembrò dimagrito e meno dritto. Sentiva ancora una volta di essere sul bordo di un mistero pauroso ed affascinante allo stesso tempo. Portò entrambe le mani sulla testa e la strinse con forza. Tutto andava bene. Tutto andava bene.”



In un futuro non molto lontano l’uomo è riuscito a vincere l’ultimo nemico, la vecchiaia. Gli uomini nuovi, potenzialmente immortali, hanno sempre un età di diciannove anni. La loro lunga vita li ha spinti a costruire una società che permette di proteggere sia gli esseri umani che il pianeta Terra. Il periodo degli invecchianti viene ricordato come il tempo della barbarie, dell'inciviltà e della follia. Ciò nonostante, una persona decide di rinunciare al dono dell'immortalità.



I ricavi dell'autore saranno devoluti ad un associazione benefica.

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