Poche notizie da domani
- Autore
- Nuccio Scialdone
- Pubblicazione
- 03/01/2016
- Categorie
"Ma lì si fermò. Sentì, così come gli era capitato tanti anni prima quando l’insegnante gli aveva rivelato la sua scelta di invecchiare, di essere di fronte a qualche cosa di profondamente diverso e misterioso che non poteva e soprattutto non voleva capire. Pure, gli sembrava che ci fosse una certa nobiltà in quella follia. Ancora una volta, rinunciò a comprendere, ma non ad essere dalla sua parte.
- Va bene. Non comprendo e mai probabilmente ci riuscirò. In ogni caso se vorrai così, allora faremo, ancora una volta, a tuo modo. Adesso però lasciami godere un po’ questa vittoria perché mi sembra che il Garlish abbia vinto ancora un'altra volta. -
E qui l’insegnante non replicò, perché gli sembrò che tutto fosse già stato detto. Si alzò con qualche difficoltà, strinse la mano del preside (che la trovò magra e fragile) e con un sorriso colmo di gratitudine si accomiatò. Il preside lo vide uscire. Gli sembrò dimagrito e meno dritto. Sentiva ancora una volta di essere sul bordo di un mistero pauroso ed affascinante allo stesso tempo. Portò entrambe le mani sulla testa e la strinse con forza. Tutto andava bene. Tutto andava bene.”
In un futuro non molto lontano l’uomo è riuscito a vincere l’ultimo nemico, la vecchiaia. Gli uomini nuovi, potenzialmente immortali, hanno sempre un età di diciannove anni. La loro lunga vita li ha spinti a costruire una società che permette di proteggere sia gli esseri umani che il pianeta Terra. Il periodo degli invecchianti viene ricordato come il tempo della barbarie, dell'inciviltà e della follia. Ciò nonostante, una persona decide di rinunciare al dono dell'immortalità.
I ricavi dell'autore saranno devoluti ad un associazione benefica.
- Va bene. Non comprendo e mai probabilmente ci riuscirò. In ogni caso se vorrai così, allora faremo, ancora una volta, a tuo modo. Adesso però lasciami godere un po’ questa vittoria perché mi sembra che il Garlish abbia vinto ancora un'altra volta. -
E qui l’insegnante non replicò, perché gli sembrò che tutto fosse già stato detto. Si alzò con qualche difficoltà, strinse la mano del preside (che la trovò magra e fragile) e con un sorriso colmo di gratitudine si accomiatò. Il preside lo vide uscire. Gli sembrò dimagrito e meno dritto. Sentiva ancora una volta di essere sul bordo di un mistero pauroso ed affascinante allo stesso tempo. Portò entrambe le mani sulla testa e la strinse con forza. Tutto andava bene. Tutto andava bene.”
In un futuro non molto lontano l’uomo è riuscito a vincere l’ultimo nemico, la vecchiaia. Gli uomini nuovi, potenzialmente immortali, hanno sempre un età di diciannove anni. La loro lunga vita li ha spinti a costruire una società che permette di proteggere sia gli esseri umani che il pianeta Terra. Il periodo degli invecchianti viene ricordato come il tempo della barbarie, dell'inciviltà e della follia. Ciò nonostante, una persona decide di rinunciare al dono dell'immortalità.
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