La gioventù mancata: Una giovane generazione tra il fascismo, la guerra ... e il dopo
- Autore
- Editore
- Giuseppe Calogero
- Pubblicazione
- 24/12/2015
- Categorie
In questo libro racconto la storia di un bambino durante il periodo della sua vita che è caduto a cavallo tra la dittatura fascista e la fine della seconda guerra mondiale. Quel periodo ha racchiuso la sua infanzia e la sua preadolescenza ed è terminato con l’adolescenza; in totale pochi anni, non più di una decina ma ricchi di eventi, tutti purtroppo molto spiacevoli.
Quel bambino ero io.
Qualcuno si chiederà a chi può interessare questa storia dal momento che di bambini che crescono ce ne sono sempre tanti. E’ vero, ma di quelli che siano cresciuti in un periodo molto tormentato della storia del nostro Paese ce ne sono molti di meno e nessuno ha mai raccontato le loro sofferenze.
E’ utile ricordare che si è cominciato a parlare dei “diritti dei fanciulli” solo dal 1959 in avanti, quando l’ONU promulgò la “ convenzione sui diritti dell’infanzia". Fino allora i bambini sono stati bistrattati, maltrattati, abbandonati, abusati e quant'altro male gli si è potuto fare. Le guerre, ad esempio, ne hanno uccisi a centinaia di migliaia. Con il secondo conflitto mondiale fu perfino inaugurata la strategia di indebolire la resistenza della popolazione civile del nemico perché questo influisse, fiaccandolo, sul morale di chi doveva combattere. Uccidere le loro famiglie, compresi i figli, poteva avere su di loro un effetto molto più dirompente della paura del combattimento.
Negli anni dell’infanzia e della preadolescenza ho subito anch'io le vessazioni della seconda guerra mondiale, ma fui fortunato perché i valori etici e sul vivere civile che mi aveva trasmesso la mia famiglia mi formarono solido nel carattere, così potei uscire moralmente indenne dagli eventi bellici ed essere oggi un “cittadino utile alla società”, ma quanti altri bambini di allora hanno avuto la mia stessa fortuna?
Per questo ho dedicato questo libro a tutti i bambini del mondo che sopportano in silenzio la loro infanzia/adolescenza senza essere capiti dagli adulti, molto spesso neppure dai genitori.
In verità, parlare oggi della mia storia in quegli anni è anche un pretesto per raccontarla agli italiani di oggi, così come sono stati visti dagli occhi di un fanciullo, e far loro conoscere quello che successe visto da questo insolito punto di osservazione. E’ anche il racconto di com'era allora il nostro Paese e quali furono i comportamenti degli italiani in quei complessi frangenti.
Racconto questa storia in totale sincerità senza nascondere nulla perché si sappia che a un bambino o a un ragazzino preadolescente può capitare di tutto, nel bene e nel male. Racconto anche di eventi che poi sono stati dimenticati o addirittura volutamente cancellati, forse per superare la vergogna e il ridicolo di cui ci eravamo coperti in quel periodo della nostra storia recente.
Visto così, questo libro apre uno spiraglio su un periodo storico del nostro Paese ormai dimenticato, di cui forse nessuno ha mai scritto. Cerco di colmare questa lacuna raccontando i miei ricordi di bambino, ma commentandoli con le osservazioni di me adulto, oggi molto più consapevole di allora di come funziona il mondo e qual è il suo complesso retroscena.
Quel bambino ero io.
Qualcuno si chiederà a chi può interessare questa storia dal momento che di bambini che crescono ce ne sono sempre tanti. E’ vero, ma di quelli che siano cresciuti in un periodo molto tormentato della storia del nostro Paese ce ne sono molti di meno e nessuno ha mai raccontato le loro sofferenze.
E’ utile ricordare che si è cominciato a parlare dei “diritti dei fanciulli” solo dal 1959 in avanti, quando l’ONU promulgò la “ convenzione sui diritti dell’infanzia". Fino allora i bambini sono stati bistrattati, maltrattati, abbandonati, abusati e quant'altro male gli si è potuto fare. Le guerre, ad esempio, ne hanno uccisi a centinaia di migliaia. Con il secondo conflitto mondiale fu perfino inaugurata la strategia di indebolire la resistenza della popolazione civile del nemico perché questo influisse, fiaccandolo, sul morale di chi doveva combattere. Uccidere le loro famiglie, compresi i figli, poteva avere su di loro un effetto molto più dirompente della paura del combattimento.
Negli anni dell’infanzia e della preadolescenza ho subito anch'io le vessazioni della seconda guerra mondiale, ma fui fortunato perché i valori etici e sul vivere civile che mi aveva trasmesso la mia famiglia mi formarono solido nel carattere, così potei uscire moralmente indenne dagli eventi bellici ed essere oggi un “cittadino utile alla società”, ma quanti altri bambini di allora hanno avuto la mia stessa fortuna?
Per questo ho dedicato questo libro a tutti i bambini del mondo che sopportano in silenzio la loro infanzia/adolescenza senza essere capiti dagli adulti, molto spesso neppure dai genitori.
In verità, parlare oggi della mia storia in quegli anni è anche un pretesto per raccontarla agli italiani di oggi, così come sono stati visti dagli occhi di un fanciullo, e far loro conoscere quello che successe visto da questo insolito punto di osservazione. E’ anche il racconto di com'era allora il nostro Paese e quali furono i comportamenti degli italiani in quei complessi frangenti.
Racconto questa storia in totale sincerità senza nascondere nulla perché si sappia che a un bambino o a un ragazzino preadolescente può capitare di tutto, nel bene e nel male. Racconto anche di eventi che poi sono stati dimenticati o addirittura volutamente cancellati, forse per superare la vergogna e il ridicolo di cui ci eravamo coperti in quel periodo della nostra storia recente.
Visto così, questo libro apre uno spiraglio su un periodo storico del nostro Paese ormai dimenticato, di cui forse nessuno ha mai scritto. Cerco di colmare questa lacuna raccontando i miei ricordi di bambino, ma commentandoli con le osservazioni di me adulto, oggi molto più consapevole di allora di come funziona il mondo e qual è il suo complesso retroscena.
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