Compendio delle leggi di Platone
Nato nell’872, Al Fārābi, celebre per i suoi studi di logica, di grammatica, di filosofia, di musica e di scienza, fu uno studioso arabo talmente stimato nella storia del pensiero filosofico da essere apostrofato "Magister secundus": secondo solo dopo Aristotele. Proprio in Aristotele, da lui studiato attraverso tardi commenti greci, Al Fārābi riconobbe l’interprete più profondo di Platone. Di qui nacquero i suoi trattati e i suoi commenti (quasi tutti andati perduti) ad alcune opere del Corpus aristotelico: l’Organon, la Fisica, la Meteorologia, la Metafisica, l’Etica Nicomachea. In questo quadro rientra anche il Commento alle Leggi di Platone, opera fondamentale per comprendere oggi come ha circolato una certa lettura di Platone nel medioevo musulmano e, più tardi, in quello latino.
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