Nero e l'Ammazzamorte

Val Pellice, settembre 1944. Un alpino percorre gli ultimi chilometri di un movimentato ritorno a casa, attraversando un mondo profondamente cambiato dal più sconvolgente dei cataclismi. Il 6 giugno i morti si sono risvegliati in tutto il mondo, aggredendo i vivi con furia omicida e antropofaga. Nessuno conosce le cause della catastrofe, ma una cosa è chiara. Per la prima volta nella sua lunga storia, la specie umana non è più in cima alla catena alimentare. Attraverso un Piemonte devastato dalla guerra mondiale e dall’apocalissi provocata dai morti viventi, l’alpino va alla ricerca di quel che resta della sua famiglia. Lo attende una tragica e sconvolgente odissea in una valle ormai deserta che non ha perso la sua inquietante bellezza. Incontri fatidici, scontri sanguinosi, inattese alleanze e colpi di scena caratterizzano la sua personale odissea, alla ricerca dell’unica speranza possibile. Torna lo stile crudo e adrenalinico di Giorgio Spada, venato questa volta da una nota struggente di nostalgia per qualcosa d’irreparabilmente perduto. Ma forse, chissà… Un’inedita ambientazione ucronica, che beneficia dell’amore del coautore per le montagne della sua infanzia e della passione comune per la storia recente, caratterizza fortemente questa storia di guerra, amore e… non morti (e non azzardatevi a chiamarli zombie, boia faus!).

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