Lux

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Lux
Autore
Claudio Calzana
Editore
Giunti
Pubblicazione
29/04/2015
Valutazione
1
Categorie
Bergamo, 1919. Quattro amici d’annata: i fratelli Milesi, Dante e Carlo, rispettivamente meccanico e fornaio, Romeo Scotti, fotografo, e Spiridione Curnis, ciclista anzi “biciclista” e spacciatore di vino da messa, decidono di imbarcarsi in una nuova avventura. L’antefatto data 1906, quando Buffalo Bill nega la rivincita al Curnis, sconfitto nel 1894 dall’eroe americano, lui a cavallo e il Curnis in sella al suo bicicletto. Non c’era storia. Così in quel lontano 1906, i quattro amici decidono per vendetta di derubare il circo di Buffalo Bill, ma il malloppo sarà sottratto solo dal Curnis e dalla sua bella, (Elen)Ona in fuga d’amore a Parigi. Adesso che il Curnis è tornato con un borsone nero, gli amici sperano, ma invece dentro la borsa ci sono solo delle bobine di film e con loro il sogno del sinemà. Aprire un cinema a Bergamo, uno dei primi, nella economica periferia, fare sognare tutti davanti al lenzuolo bianco. I film, anzi le film, al femminile, sono muti, serve allora un pianista e anche qualcuno che gli racconti le film: sarà Esperia, la figlia giovane e bella di Dante, che porta il nome di un’automobile e di una stella.
Lux è un romanzo strampalato e divertente, che, tra Piero Chiara e Andrea Vitali, passando dal grande cinema di Mario Monicelli, narra i mille fatti della vita quotidiana, le beghe e gli amori, i sogni e le imprese, regalandoci personaggi di una naturale e imprevedibile comicità. Con una lingua scoppiettante e piena di humour, Claudio Calzana ci offre un allegro affresco della provincia italiana ricca di storie e di umanità.

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Lux di Claudio Calzana, il sogno del “sinemà”RecensioniLibri.org

Il Curnis aprì la scatola con fare materno: saltò fuori un telaio tondo con attorno una specie di striscia nera. «Cos’è ’sta roba, Curnis?» s’inquietò il Dante. «Metri» ribadì l’altro, che più serio non si può. Gli altri che si guardano, per capire se qualcuno ci capisce. «Pellicola» fece l’esule, sull’ermetico andante. «E noi cosa ce ne facciamo?» si sovrappose il Carlo. «Come cosa?» rispose il Curnis con una certa stizza. Richiuse... Leggi tutta la recensione

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