Beethoven's Silence - Io sono Irina e sono Elise
- Autore
- paolini.sonia
- Editore
- Lettere Animate Editore
- Pubblicazione
- 13/01/2016
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Non tutte le storie che si raccontano sono belle” da Beethoven’s Silence ‘… io sono Irina e sono Eli — paolini.sonia
La ricerca della serenità, dell’equilibrio interiore che ci permette di proseguire a vivere anche quando il destino ci ha messo alla prova in modo feroce, faccia a faccia con violenze, subite e consumate, che ai più sono risparmiate. Beethoven’s Silence ‘… io sono Irina e sono Elise…’ ci racconta della vicende di due solitudini che si coalizzano in un’unica unisona speranzosa disperazione, o, se volete, disperata speranza. Una violenza subita in tenera età e la perdita dei genitori rendono Irina una ragazza scontrosa e introversa, chiusa a un mondo che non l’ha saputa difendere. Da quando è rimasta orfana, Irina è costantemente aiutata nella ricerca di un nuovo equilibrio dagli psicologi dell’istituto in cui vive. La ragazza, però, pensa che il loro supporto non vada al di là del mero impegno professionale: “Lo fanno per dovere”, pensa. Irina è da proteggere, specialmente da quando un uomo pericoloso e troppo adulto per lei ha deciso che dovrà essere sua a ogni costo. Inizia così il progetto che la vedrà allontanata dall’istituto per andare a vivere in un contesto migliore. Ed ecco entrare in scena il direttore d’orchestra Philippe Le Gros. Logorato dal rimorso per aver permesso che il suo egoismo causasse la morte della moglie e del figlio, Philippe accoglie la ragazza desideroso di riscattarsi dalle proprie colpe. Inizia tra i due un rapporto fatto di speranza e di rinascita, grazie anche alla musica che favorirà il loro avvicinamento, abbattendo le distanze culturali e generazionali. Un confronto costante di mondi e di sentimenti diversi ma uniti dalla comune aspettativa di pace e serenità. Una storia che affronta il tema della violenza ai danni di una donna, le cui conseguenze devastano irrimediabilmente la sua giovane esistenza. Una storia che celebra la fragilità della natura umana, i suoi errori, le sue contraddizioni, i suoi dolori. Penso che non ci sia niente di più squallido, scusa la franchezza, che rotolarsi su un letto con una donna, mentre tua moglie e tuo figlio stanno morendo. E niente di più indegno che tenere volontariamente il cellulare spento perché nessuno ti disturbi, neanche per dirti che tua moglie e tuo figlio sono morti. I personaggi sono rappresentati nella loro reale dimensione: nessuno è buono e nessuno è cattivo. Ognuno ha le proprie debolezze come i propri punti di forza. La narrazione permette al lettore di entrare nell’animo di ogni personaggio e di trovarsi più volte a prenderne le parti, anche del peggiore. Forte è la componente psicologica, necessaria per affrontare temi forti e crudi e, al tempo stesso, delicati, difficili e complessi. Beethoven’s Silence ‘… io sono Irina e sono Elise…’ non è una storia romantica, o, comunque, romantico non è il genere letterario a cui appartiene. È una storia reale, una di quelle storie che difficilmente la società delle persone perbene vive, ma della cui esistenza è consapevole. La storia degli ultimi, ultimi non solo perché emarginati, poveri e stranieri, come lo è Irina, nata in Francia da emigrati rumeni, ma ultimi anche per aver permesso al proprio egoismo, alla propria sete di successo di scendere a patti col male, per poi ritrovarsi soli a leccarsi le ferite quando è oramai troppo tardi. Due storie, due drammi e un’importante morale. Sentiva che mai avrebbe vissuto la vita dei suoi coetanei, e che, anche laddove in alcuni momenti si illudeva di viverla, era solo una finzione, dentro di sé sapeva che niente del suo passato poteva essere cancellato. Pensò che anche Philippe soffriva, chissà per cosa, ma soffriva e anche molto. Era un direttore d’orchestra, una professione importante, eppure la sua sofferenza gli aveva impedito di continuare la propria carriera. Pensò alla bella casa dove dal giorno precedente viveva, una casa da far invidia a chiunque e che, invece, ospitava due anime perse e sconfortate. Che singolare destino. Leggi tutta la recensione
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Un libro e una storia, una storia come altre, come tante, forse troppe... — paolini.sonia
Ci sono eventi nella vita delle persone che ne segnano irrimediabilmente il destino e ci sono azioni che sortiscono lo stesso effetto. Irina e Philippe due anime sole, due anime tristi. Beethoven’s Silence è la storia di Irina, una giovane ragazza vittima di una violenza che ne condiziona la crescita. Beethoven’s Silence è la storia di Philippe, un direttore d’orchestra che, all’apice della carriera, preferisce il successo alla famiglia determinandone la distruzione. È difficile per entrambi guardarsi indietro e accettare il passato ed è difficile per entrambi vivere il presente e pensare al futuro. Due persone distanti per età e per estrazione sociale che solo la musica riesce a soccorrere e avvicinare. Sarà, infatti, la musica, giorno dopo giorno, ad aiutarli a uscire dall’apatia in cui la sofferenza li ha relegati. Pianse disperatamente per diversi minuti, finché sentì un rumore. Tolte le mani dagli occhi, si voltò e vide Irina intenta a posizionare l’altro sgabello accanto al suo, per sedersi e suonare. La osservò sorpreso e non gli importò che lo vedesse col volto bagnato dal pianto. “Non sei tornato tardi. Possiamo riprendere le lezioni, credo che farà bene a entrambi.” Senza attendere che accettasse o rifiutasse la sua proposta, Irina si sedette e iniziò a suonare. Philippe, osservandola mentre suonava, sentiva progressivamente allontanarsi da sé il sentimento di tristezza, che fino a poco prima lo opprimeva. (estratto) Beethoven’s Silence è un romanzo in cui la componente psicologica svolge il ruolo principale e costante è l’introspezione. Tratta temi difficili, complessi e, purtroppo, attuali: la violenza ai danni di una donna e l’egoismo che spinge gli individui a preferire se stessi agli altri. Si riesce a entrare in tutti i personaggi, non solo i protagonisti. Si percepiscono in profondità i loro turbamenti, le loro emozioni e si arriva anche a presagire le loro scelte, sebbene difficili e spesso irrazionali. Una storia che induce a chiedersi se l’uomo possa arrivare a tanto e che, altresì, induce a darsi da soli la risposta: purtroppo sì. Niente è scontato e niente è banale. In entrambi i protagonisti si avverte la comune necessità di ricominciare a vivere. Necessità che li porta ad accettare la convivenza, a lei imposta e a lui proposta, necessità che li stimola ad aprirsi e ad aggrapparsi l’uno all’altra come fossero l’unico pezzo di legno, relitto di una nave affondata, che trovano in un mare in tempesta. Una storia che esorta a riflettere sull’importanza della presenza del prossimo nella vita di ciascuno, a riflettere su quanto sia infruttuoso crogiolarsi nei propri dolori chiudendosi nella solitudine, a riflettere su quanto un infausto destino sia in grado di segnare l’esistenza delle persone e su quanto spesso siano solo le azioni sbagliate a segnarla. Una storia triste, ma non sempre le storie che si narrano sono felici. “Questa è la storia di Elise, o Irina, dato che questo è il suo vero nome. Non è una bella storia, lo so… ma non sempre le storie che si raccontano lo sono.” (estratto) Leggi tutta la recensione
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Presentazione Scrittori Emergenti — paolini.sonia
Sonia Paolini ritrae una di quelle realtà sconosciute a coloro che vivono una vita tranquilla e abitudinaria. In questa storia, la violenza, la corruzione e i soprusi fanno da padroni, ma in lontananza si scorgono briciole di amore, tenerezza e sensibilità che, secondo me, faranno di questo romanzo una lettura davvero appassionante. Ho potuto leggere alcune scene di questo romanzo non presenti nella mia segnalazione per motivi tecnici! Ciò che mi ha colpito è l'intensità e la bravura dell'autrice nella descrizione delle diverse situazioni. Per esempio quelle della protagonista, Irina o Elise, una ragazza molto giovane perseguitata da uomo ossessionato da lei, mi hanno dato, in poche frasi, la reale sensazione di tensione e angoscia che probabilmente si proverebbe in situazioni simili. La cosa mi ha colpita molto perchè credo che sia piuttosto difficile calarsi nei panni di un personaggio leggendo solo qualche scena decontestualizzata!E invece ci sono riuscita subito e questo mi sprona a segnalarvi questo libro non per pubblicare un post qualunque ma perchè credo fermamente che Beethoven's Silence meriti davvero di essere letto! Leggi tutta la recensione
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