San Donnino, cella 31: La prigionia dei fascisti scampati al massacro di Dongo nella testimonianza inedita di un protagonista: Alfredo Degasperi.

Un memoriale riemerge da uno scaffale dov’era rimasto sepolto per cinquant’anni, inedito ed esemplare compendio delle guerre ideologiche che hanno insanguinato il Novecento. Sotto il titolo «Come morii la prima volta» raccoglie la testimonianza per la Storia di un protagonista del rovinoso naufragio del regime mussoliniano di Salò. Il professor Alfredo Degasperi, giornalista e irredentista trentino, amico del futurista Marinetti e capo dei servizi politici del fascio repubblicano di Como, narra la sua vicenda di recluso nel carcere di San Donnino a Como dopo la caduta di Mussolini. Silenzioso cronista tra i relitti del regime di Salò scampati al massacro di Dongo - federali, prefetti, questori e altri gerarchi che assaggiano la polvere dopo vent’anni di glorie e di onori - Degasperi traccia l’affresco di una classe politica disarcionata, mentre è prigioniero, dopo il 25 aprile, nella stessa cella 31 dove fino a poco prima vi erano stati gli antifascisti. Un documento di straordinario valore che è l’eccezionale fonte di un’opera che osa narrare, con l’equilibrio dello storico e senza complessi di parte, quell’altra Storia d’Italia che per cinquanta anni in troppi hanno voluto ignorare. Un documento che riapre, con episodi inediti, il dibattito sulla guerra civile del 1943 - 1945: sullo sfondo, i processi nella Corte d’Assise di Como, con la lunga serie di condanne a morte. Gli ultimi pensieri dei fascisti prima dell’esecuzione, come il questore repubblichino di Como, sono l’estrema difesa che questi uomini pronunciano davanti ai tribunali della Storia, ma anche dinanzi a noi, figli e nipoti senza memoria di quell’epoca confinata nell’oblio e nella vergogna. Intense, infine, sono le pagine riservate all’inedita ricostruzione delle ore che precedettero la fucilazione di Giancarlo Puecher, giovane antifascista condannato a morte nel dicembre 1943, dopo un processo-farsa esemplarmente antigiuridico.



Roberto Festorazzi (Como, 1965), giornalista professionista e studioso del Novecento, è collaboratore di quotidiani e riviste. E’ autore di una trentina di saggi storici.

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