Antonio Canova e l'arte de' suoi tempi

Dall’incipit del libro: "L’arte italiana, verso la metà del secolo XVI, era stata vinta dall’antichità classica; e la sua natura male traspariva sotto il peso delle corazze e degli elmi, il viluppo delle clamidi e dei pepli. Non parlava più nell’idioma di Dante, non diceva nella lingua del popolo; perchè dai fòri, dai templi, dalle terme una folla di statue era uscita come una fuga di bianche ombre a inaridire il suolo toccato dai loro calzari...".

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