C’è un momento fondamentale nella vita del principe Carlo: è il 1° luglio del 1969 e sta per ricevere pubblicamente da sua madre, la regina Elisabetta ii, l’investitura ufficiale a “Prince of Wales” nel Castello di Caernarvon, luogo emblematico dell’occupazione inglese del Galles. Carlo ha solo ventun anni, è un giovane timido che è dovuto rapidamente passare dalle amorose cure delle nannies di Buckingham Palace al bullismo e alle vessazioni dei compagni di liceo a Gordonstoun, e che ora dovrà dimostrare, di fronte a milioni di britannici collegati in diretta tv, di avere la stoffa per indossare i panni di “futuro re del Regno Unito”. L’anziano duca di Norfolk lo vede, teso e agitato, in piedi dalle 6 del mattino a ripassare il testo che dovrà pronunciare. Per rassicurarlo gli dice: «So che sai recitare, vero? Bene. Non devi far altro che continuare». Nulla sarà più lo stesso per lui da quel momento. Vittorio Sabadin racconta le sfide, le difficoltà e i successi della vita del principe Carlo d’Inghilterra: dai problematici anni di scuola alle avventure galanti al Dartmouth Royal College, dalla scomparsa dell’amato mentore, lo zio Lord Louis Mountbatten, sino alle forti prese di posizione sulle tematiche di interesse globale. Ma soprattutto, l’incontro con le due donne della sua vita: Camilla Shand, il grande amore, amica, confidente e “anima gemella”, e Diana, la “principessa del popolo” madre dei suoi figli, tragica protagonista di uno dei momenti più difficili per la monarchia. Una biografia appassionante, che fa scoprire al lettore il grande fascino e stile di un personaggio spesso frainteso: il rapporto con l’Italia, gli scontri con alcuni celebri architetti, le battaglie politiche; ma anche il legame affettivo con i suoi valletti, le difficoltà avute da bambino con il padre e le operazioni mediatiche per “reinventare” la propria immagine pubblica. Carlo il principe dimenticato è il ritratto inedito di colui che, a sessantadue anni di età, è diventato l’erede che ha atteso più a lungo il trono nella storia del Regno Unito. Un uomo introverso e sensibile, che ha dimostrato però di saper reagire con grande capacità nelle situazioni più difficili, compresa la morte di Diana. Un suo amico stretto sostiene che Carlo «sa che non avrà tempo di diventare un grande re. Ma vuole essere ricordato come un grande Principe del Galles». Fino a quel giorno continuerà a dire quello che pensa e a occuparsi degli affari dello Stato con energia e dedizione. Come ha detto in un’intervista, «non c’è niente di strano. Si chiama dovere».
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