Un'altra parte del mondo
- Autore
- Massimo Cirri
- Editore
- Feltrinelli Editore
- Pubblicazione
- 05/05/2016
- Categorie
Questa è la storia di Aldo, figlio di Palmiro Togliatti, il Migliore. Una storia di solitudine, timidezza e gentile follia. La storia di un uomo che non ha lasciato memoria in un mondo pieno di memoria.
Lo chiamano Aldino, anche quando è un uomo adulto.
Dal 1926 al 1944 ha vissuto in Russia e ha frequentato la scuola di Ivanovo (destinata ai figli dei dirigenti di tutti i partiti comunisti del mondo). Dopo i funerali del padre, Aldo scompare. Sappiamo che ha già avuto problemi di salute mentale, che vive con la madre, a Torino. Immaginiamo una stretta vicinanza tra lui e la madre, Rita Montagnana, come in tante vicende di vite che non riescono a distendersi e si aggrovigliano intorno a un genitore. Una volta lo trovano a Civitavecchia, sul molo. Sembra un barbone, vuole salire su una nave, partire. Più tardi succede ancora, a Le Havre. Aldo sembra spiare, in fondo all’orizzonte, un’altra parte del mondo. Per la seconda volta viene riportato a casa. Più tardi lo ritroviamo in una casa di cura privata, villa Igea, a Modena, dove resta per 31 anni, fino alla morte nel 2011 a 86 anni. In clinica, per via di quel cognome pesante, è menzionato solo come “il signor Aldo”. È un paziente mite: legge romanzi in francese e in russo, compila la Settimana Enigmistica che gli porta un militante del Pci, Onelio Pini, insieme alle sigarette Stop. Nell’89 è quest’ultimo a dovergli dire che l’Unione Sovietica non c’è più. E Aldo dice: “Non ci credo”.
Chi è stato Aldo Togliatti? Massimo Cirri prova a rispondere secondo una strategia narrativa che assorbe voci, stralci di notizie, documenti, e trasforma l’indagine in una somma di ipotesi, in un tracciato esistenziale che è quello di Aldo ma anche quello di una grande stagione della storia europea. Stiamo accanto ad Aldino come a un fratello, eternamente minore, come a un fratello sconfitto, come a un fratello assente. Un fratello che ci chiama a contemplare i grandi disegni del mondo dal suo restare sempre silenziosamente indietro. E questo indietro si illumina e ci fa eredi e testimoni.
Lo chiamano Aldino, anche quando è un uomo adulto.
Dal 1926 al 1944 ha vissuto in Russia e ha frequentato la scuola di Ivanovo (destinata ai figli dei dirigenti di tutti i partiti comunisti del mondo). Dopo i funerali del padre, Aldo scompare. Sappiamo che ha già avuto problemi di salute mentale, che vive con la madre, a Torino. Immaginiamo una stretta vicinanza tra lui e la madre, Rita Montagnana, come in tante vicende di vite che non riescono a distendersi e si aggrovigliano intorno a un genitore. Una volta lo trovano a Civitavecchia, sul molo. Sembra un barbone, vuole salire su una nave, partire. Più tardi succede ancora, a Le Havre. Aldo sembra spiare, in fondo all’orizzonte, un’altra parte del mondo. Per la seconda volta viene riportato a casa. Più tardi lo ritroviamo in una casa di cura privata, villa Igea, a Modena, dove resta per 31 anni, fino alla morte nel 2011 a 86 anni. In clinica, per via di quel cognome pesante, è menzionato solo come “il signor Aldo”. È un paziente mite: legge romanzi in francese e in russo, compila la Settimana Enigmistica che gli porta un militante del Pci, Onelio Pini, insieme alle sigarette Stop. Nell’89 è quest’ultimo a dovergli dire che l’Unione Sovietica non c’è più. E Aldo dice: “Non ci credo”.
Chi è stato Aldo Togliatti? Massimo Cirri prova a rispondere secondo una strategia narrativa che assorbe voci, stralci di notizie, documenti, e trasforma l’indagine in una somma di ipotesi, in un tracciato esistenziale che è quello di Aldo ma anche quello di una grande stagione della storia europea. Stiamo accanto ad Aldino come a un fratello, eternamente minore, come a un fratello sconfitto, come a un fratello assente. Un fratello che ci chiama a contemplare i grandi disegni del mondo dal suo restare sempre silenziosamente indietro. E questo indietro si illumina e ci fa eredi e testimoni.
Condividi questo libro
Recensioni e articoli
Non ci sono ancora recensioni o articoli
Altri libri di Massimo Cirri
Sette tesi sulla magia della radio di Massimo Cirri — Bompiani
Una nave nuova di zecca, passeggeri pieni di speranze, il futuro all'orizzonte mentre la musica suona. Poi un iceberg, il naufragio, il silenzio. Fino alla fine a raccontare quello che accade è solo il ragazzo giovanissimo che fino a poco prima mandava festosi telegrammi dalla tolda della nave: il marconista. "Siamo alle basi dell'immaginario moderno. La radio inizia qui" scrive Massimo Cirri, ...