Un'altra idea di te: Saverio Ojetti
- Autore
- Un'altra idea di te
- Pubblicazione
- 30/06/2016
- Categorie
Tommaso è un fumettista che ha lasciato la Sicilia per inseguire una vocazione di rottura ad un’inclinazione borghese e conservatrice della sua condizione. Lea è invece un’insegnante su cui incombe l’ombra della malattia del padre. Una donna che soffre l’ignoranza delle conseguenze di un’adolescenza negata e di un passato per molti versi sconosciuto.
Orfana, Lea è cresciuta con una nonna anziana, indifferente e sospettosa, una donna ebrea, che da giovane è scampata al campo di deportazione di Treblinka dopo aver vissuto nell’orfanatrofio di via Krochmalna di Varsavia, quel luogo esclusivo voluto da Janusz Korchzak animo eletto ed insigne pedagogo. L’alienazione di Lea a causa di quella malattia ereditata, si manifesterà nel desiderio ossessivo di conoscere il suo passato e la sua storia. La nonna morta, nel suo delirio diverrà un essere presente, capace d’annunciarsi in una grande rivelazione.
Quello di Tommaso invece sarà un percorso di espiazione, un percorso complesso, a volte anche in contraddizione con le sue scelte. Un percorso di espiazione dalla colpa di aver determinato la morte di suo padre per mano della mafia. La pena profonda lo porterà a maturare velocemente, mettendolo nella condizione di riuscire a combinare tutti gli elementi essenziali della sua esistenza e darne profitto.
Tommaso tornerà in Sicilia senza abbandonare la sua passione (il fumetto), porterà con sé Lea con la sua precaria condizione di salute e proverà a recuperare l’attività del padre, fallita ormai o quasi. Tommaso, cercherà di risanare quel pastificio, detestato sin da giovane, ma ora emblema di redenzione, per sanare le sue colpe ed attenuare, almeno in parte, le sue pene.
Nell’azione il velo dell’ipocrisia sarà squarciato dal vigore della rassegnazione che Tommaso percepirà come l’accettazione incondizionata a quella propria condizione, imposta dal confronto violento con la realtà siciliana. Questa accettazione susciterà incertezza che, contro ogni previsione, genererà speranza. Lea, nel finale, seduta sul sagrato d’una chiesa, si sentirà parte di quella realtà siciliana che inizialmente non capiva e questo la farà sentire finalmente libera e svincolato dal suo passato.
Un'altra idea di te mostra in sintesi, come il frammento di un racconto di vita ben più complesso ma che il lettore non avrà difficoltà a comprendere, due realtà che evocano momenti determinanti della nostra storia recente e che s’intrecciano quasi sovrapponendosi, nel rapporto fisico, sofferto e
per un verso inadeguato dei due giovani protagonisti. Per Lea e Tommaso conoscere, rivivere ed affrontare luci ed ombre del proprio passato, sarà la regola che gli permetterà di cogliere a pieno il proprio presente e si rivelerà essere la condizione elementare per ottenere la piena coscienza della propria condizione. Sarà dunque quella diversa idea dell’altro che, emergerà tra le maglie allentate dalla maturità del loro rapporto, a rivelare la logica che muove i sentimenti e che ridà ordine e dignità alle emozioni.
Orfana, Lea è cresciuta con una nonna anziana, indifferente e sospettosa, una donna ebrea, che da giovane è scampata al campo di deportazione di Treblinka dopo aver vissuto nell’orfanatrofio di via Krochmalna di Varsavia, quel luogo esclusivo voluto da Janusz Korchzak animo eletto ed insigne pedagogo. L’alienazione di Lea a causa di quella malattia ereditata, si manifesterà nel desiderio ossessivo di conoscere il suo passato e la sua storia. La nonna morta, nel suo delirio diverrà un essere presente, capace d’annunciarsi in una grande rivelazione.
Quello di Tommaso invece sarà un percorso di espiazione, un percorso complesso, a volte anche in contraddizione con le sue scelte. Un percorso di espiazione dalla colpa di aver determinato la morte di suo padre per mano della mafia. La pena profonda lo porterà a maturare velocemente, mettendolo nella condizione di riuscire a combinare tutti gli elementi essenziali della sua esistenza e darne profitto.
Tommaso tornerà in Sicilia senza abbandonare la sua passione (il fumetto), porterà con sé Lea con la sua precaria condizione di salute e proverà a recuperare l’attività del padre, fallita ormai o quasi. Tommaso, cercherà di risanare quel pastificio, detestato sin da giovane, ma ora emblema di redenzione, per sanare le sue colpe ed attenuare, almeno in parte, le sue pene.
Nell’azione il velo dell’ipocrisia sarà squarciato dal vigore della rassegnazione che Tommaso percepirà come l’accettazione incondizionata a quella propria condizione, imposta dal confronto violento con la realtà siciliana. Questa accettazione susciterà incertezza che, contro ogni previsione, genererà speranza. Lea, nel finale, seduta sul sagrato d’una chiesa, si sentirà parte di quella realtà siciliana che inizialmente non capiva e questo la farà sentire finalmente libera e svincolato dal suo passato.
Un'altra idea di te mostra in sintesi, come il frammento di un racconto di vita ben più complesso ma che il lettore non avrà difficoltà a comprendere, due realtà che evocano momenti determinanti della nostra storia recente e che s’intrecciano quasi sovrapponendosi, nel rapporto fisico, sofferto e
per un verso inadeguato dei due giovani protagonisti. Per Lea e Tommaso conoscere, rivivere ed affrontare luci ed ombre del proprio passato, sarà la regola che gli permetterà di cogliere a pieno il proprio presente e si rivelerà essere la condizione elementare per ottenere la piena coscienza della propria condizione. Sarà dunque quella diversa idea dell’altro che, emergerà tra le maglie allentate dalla maturità del loro rapporto, a rivelare la logica che muove i sentimenti e che ridà ordine e dignità alle emozioni.
Condividi questo libro
Recensioni e articoli
Non ci sono ancora recensioni o articoli