Stoner. La fragile essenza della vita
PREZZO SPECIALE PER IL PERIODO DI PREVENDITA
Dall’introduzione della curatrice Barbara Carnevali:
«Ma se Stoner ci piace perché è un uomo come tutti noi, resta aperta la questione di perché questa affinità si sia imposta all’attenzione del pubblico solo negli ultimi dieci anni, mentre per la prima generazione di lettori non era così evidente, o non sembrava così importante. Se il personaggio è leggibile come modello di un certo atteggiamento nei confronti del mondo, il fatto che si sia rivelato come tale al grande pubblico con un effetto a scoppio ritardato rende la sua esemplarità ancora più intrigante: cosa hanno visto i lettori degli anni Duemila che i lettori degli anni Sessanta non potevano o non volevano vedere? Perché la vita privata dell’uomo medio ci interessa particolarmente oggi? Cosa ci dice il successo recente di Stoner sullo stato della nostra società?
È per provare a rispondere a queste domande che abbiamo concepito questo volume, apparso originariamente in tedesco e ora tradotto in italiano.
Nacque così l’idea di dedicare a Stoner un dossier speciale all’interno di un numero di “WestEnd”, la rivista che tiene viva l’eredità della Scuola di Francoforte,
una delle tradizioni filosofiche novecentesche che più ha difeso,
soprattutto ai tempi della sua cosiddetta “prima generazione”, il valore conoscitivo della letteratura e dell’arte e rivendicato la loro importanza per il pensiero critico».

Dall’introduzione della curatrice Barbara Carnevali:
«Ma se Stoner ci piace perché è un uomo come tutti noi, resta aperta la questione di perché questa affinità si sia imposta all’attenzione del pubblico solo negli ultimi dieci anni, mentre per la prima generazione di lettori non era così evidente, o non sembrava così importante. Se il personaggio è leggibile come modello di un certo atteggiamento nei confronti del mondo, il fatto che si sia rivelato come tale al grande pubblico con un effetto a scoppio ritardato rende la sua esemplarità ancora più intrigante: cosa hanno visto i lettori degli anni Duemila che i lettori degli anni Sessanta non potevano o non volevano vedere? Perché la vita privata dell’uomo medio ci interessa particolarmente oggi? Cosa ci dice il successo recente di Stoner sullo stato della nostra società?
È per provare a rispondere a queste domande che abbiamo concepito questo volume, apparso originariamente in tedesco e ora tradotto in italiano.
Nacque così l’idea di dedicare a Stoner un dossier speciale all’interno di un numero di “WestEnd”, la rivista che tiene viva l’eredità della Scuola di Francoforte,
una delle tradizioni filosofiche novecentesche che più ha difeso,
soprattutto ai tempi della sua cosiddetta “prima generazione”, il valore conoscitivo della letteratura e dell’arte e rivendicato la loro importanza per il pensiero critico».

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